Spaccio vicino alle case, a Santo Stefano scatta il blitz dei carabinieri

Dopo l’appello dei residenti esasperati sabato notte l’intervento dei militari in località Chiesuolo

Spaccio nei campi vicino alle case al Chiesuolo di Santo Stefano Lodigiano: i residenti esasperati chiamano i carabinieri e scattano i controlli a tappeto in tutta l’area. Dopo la retata in golena a San Rocco al Porto a giugno, che aveva portato all’arresto di un 42enne sanrocchino e alla segnalazione alla prefettura di Lodi quale assuntore di stupefacenti di un 25enne piacentino, l’attenzione si sposta adesso a pochi chilometri dal Po, nelle campagne fra Mezzana Casati e Santo Stefano dove da giorni si concentra il traffico di droga.

Un viavai continuo di auto, ma anche di gente in bicicletta e persino in monopattino, che notte/giorno si dà appuntamento oltre il ponte ferroviario, e imboscata nei campi di mais, vende e compra lo stupefacente. Marijuana, cocaina, eroina. Una situazione diventata insostenibile per chi abita nelle cascine lì attorno e di “convivere” con pusher e “avventori” non ci sta.

Da qui la segnalazione alle forze dell’ordine, che nella nottata di sabato hanno eseguito un raid dando subito un segnale forte, per scoraggiare gli spacciatori dall’utilizzare quella come “piazza” dove incontrare i clienti. L’esito dell’operazione non è stato al momento reso noto, ma per i cittadini di Santo Stefano è un segnale di attenzione al problema, di non essere lasciati soli. Non è escluso che a muovere i fili dello spaccio al Chiesuolo siano gli stessi pusher che “disturbati” a San Rocco al Porto hanno cambiato latitudine, spostandosi in realtà di poco. Nella retata di giugno a finire nei guai era stato il 42enne sanrocchino M.M. sorpreso nella zona golenale con 9 grammi di hashish confezionati e pronti per essere ceduti. Quindi militari avevano perquisito la sua abitazione a San Rocco rinvenendo altri 20 grammi della stessa sostanza e 6 grammi di “cocaina” già suddivisa in dosi, più 2 due piantine di “marijuana”. Elementi che avevano portato al suo arresto. Nell’ambito della stessa attività gli operanti avevano inoltre segnalato al prefetto di Lodi quale assuntore di stupefacenti il 25enne C.G., classe ‘95 di Caorso, nullafacente, trovato in possesso di 2 grammi di marijuana.

La prova che la bassa lodigiana è utilizzata per rifornirsi anche da tanti piacentini, ed è forse proprio questo doppio “bacino” a far ritenere l’asse San Rocco-Santo Stefano particolarmente conveniente agli spacciatori.n

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