Sottopasso sott’acqua, Ikea all’attacco

La struttura realizzata a spese del colosso svedese

per migliorare la viabilità è ancora chiusa al traffico:

«Per noi è un danno gravissimo e di immagine»

«Il sottopasso alla tangenziale è costato 7 milioni di euro: per Ikea un’opera del genere che resta chiusa al traffico rappresenta un danno, anche all’immagine». Sulla questione irrisolta del varco viario che da ormai un paio d’anni è inutilizzato, interviene la nota catena svedese di arredi, che spiega di avere già inviato diverse richieste scritte al Comune di San Giuliano, sollecitando la manutenzione necessaria per il ripristino dell’opera. Risale al 12 maggio 2011 la presa in carico da parte dell’ente locale dell’intervento che avrebbe dovuto risolvere o quanto meno mitigare il traffico congestionato che negli orari di punta mette a dura prova la pazienza dei pendolari. Nei mesi successivi sono iniziati i primi allagamenti che avrebbero richiesto una spesa per riparare il sistema idraulico. A quel punto il “corridoio” è stato chiuso. Certo, a distanza di alcuni anni rimane un capitolo in attesa di sviluppi. In mancanza di aggiornamenti, la politica si mostra pronta ad andare sino in fondo alla vicenda. In particolare, il gruppo di Sel ha già ventilato l’idea di presentare un’interrogazione in consiglio comunale per chiedere all’esecutivo di centrosinistra quali sono le intenzioni per il sottopasso da sistemare.

Il timore infatti è che, passando il tempo, al problema legato al sistema idraulico malfunzionante potrebbero essersi aggiunti i danni legati al disuso. Il capogruppo dei vendoliani, Massimo Molteni, in attesa di sollecitare lumi alla giunta, afferma: «Innanzitutto, al di là delle valutazioni se era opportuno o meno un investimento da 7 milioni di euro, la mancata manutenzione di un’opera del genere dimostra un’evidente sciatteria amministrativa, inoltre a questo punto vorremmo capire se al momento della presa in carico da parte del Comune, il sistema di pompaggio dell’acqua era funzionante e sarebbe pure interessante capire quali danni hanno comportato i mancati lavori effettuati a tempo debito».

Sarebbe la seconda interrogazione che si alza dalla minoranza sul sottopasso.

In un primo tempo dal Comune era arrivata risposta che la riapertura del varco avrebbe dovuto essere a carico dell’operatore intenzionato a realizzare un hotel nella frazione.

Ma a distanza di mesi i tempi per la realizzazione dell’albergo sembrano essersi rivelati più lunghi del previsto. Non solo. In base ad alcune indiscrezioni sull’operazione paiono essere calate alcune incertezze.

Nuovi interrogativi quindi a questo punto si pongono in particolare riguardo l’entità dell’investimento che dovrà affrontare il Comune per restituire alla frazione industriale la svolta viabilistica a lungo attesa. La preoccupazione è che il sottopasso possa finire nel degrado.

Sul tema anche Ikea conferma di aver già posto in più occasioni l’attenzione, senza però ottenere «alcun riscontro ufficiale». A questo punto è la sinistra che siede in opposizione a volerne sapere di più riguardo il rebus su cui si stanno interrogando da tempo anche i residenti del comparto urbano decentrato.

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