Seri timori per la sanità e per l’Inps

Caro direttore, le scrivo a titolo personale quale rappresentante legale ed anche a nome di molti associati all’Anmic (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili), ed anche di semplici cittadini tutelati, molto allarmati, come noi e come altre associazioni storiche delle Provincia di Lodi, dopo aver letto sul «Cittadino» svariati articoli sul futuro della provincia di Lodi. Più nello specifico e stante anche la sua esperienza amministrativa locale e sovracomunale (antiche e comuni reminescenze), le chiedo di essere portavoce presso le istituzioni interessate, in particolare il governatore della Regione Lombardia On. Roberto Formigoni, il presidente della Provincia di Lodi avvocato Foroni, ed il sindaco di Lodi dottor Lorenzo Guerini, di gravi perplessità e ineludibili domande circa che cosa ne sarà del riassetto delle Asl dell’Azienda Ospedaliera e dell’Inps, ora sul nostro territorio coordinate sotto l’egida della Provincia di Lodi. Infatti non è di poco conto conoscere quale sarà il nesso e l’erogazione conseguente dei servizi (compresa la Commissione di accertamento dell’invalidità civile presso le Asl, di Lodi, di Sant’Angelo Lodigiano e di Casale/Codogno), nonché del rapporto tra Inps e i cittadini della (ex?) Provincia di Lodi. L’Inps eroga le prestazioni economiche anche sulla base di accertamenti medici Asl, riferiti all’ambito territoriale vigente. Una qualsiasi ipotesi di aggregazione o quant’altro, della Provincia di Lodi, implica necessariamente una riorganizzazione nell’ambito della sanità e delle prestazione pensionistiche. Certo del suo interessamento diretto, a sua disposizione per ogni chiarimento, invio cordiali saluti

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