Senza bambini la nostra Italia sta morendo

Abbiamo appreso nei giorni scorsi, dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), che al 31.12.2015 la popolazione residente in Italia è diminuita di oltre 100mila unità rispetto al 31.12.2014.Ho detto e scritto mille volte, da tanto tempo, che gli italiani stanno scomparendo e l’Italia sta morendo! Per la terribile realtà della mancanza di nascite! Un minimo di attenzione e di riflessione sulla denatalità tra gli italiani avrebbe anticipato la notizia Istat e soprattutto dovrebbe portare tutti e specialmente i responsabili della politica, dell’opinione pubblica, della cultura, dell’educazione, della gestione dei mass-media a rendersi conto che questo è il problema fondamentale, dal quale tutti gli altri dipendono. L’economia cresce troppo lentamente…Ma se un imprenditore non ha futuro perché non ha figli o perché ha un solo figlio senza obiettivi come quelli paterni, si impegnerà fortemente per la sua azienda? Cercherà nuovi strumentazioni e organismi di progresso tecnologico? Farà debiti, mutui, tentativi rischiosi? I nostri giovani laureati vanno, in tanti, all’estero…. Fra le cause c’è quella del clima complessivo piuttosto pessimista che non apre finestre incoraggianti. E allora cercano altrove…Il clima complessivo del nostro Paese è tutt’altro che stimolante: prevalgono gli atteggiamenti critici, la messa in evidenza delle situazioni negative, sono infrequenti le proposte programmatiche costruttive.Non parliamo poi del modo di considerare, in pubblico, la famiglia tradizionale. Non merita attenzione…. Chi ne dice apprezzamenti? Gli apprezzamenti vanno in tutt’altre direzioni.E allora chi ha il coraggio di celebrare unioni stabili, veri matrimoni, con impegno ad andare avanti anche in difficoltà? Quante coppie si propongono di gioire soprattutto con il dono della vita a più figli?E così il problema della denatalità riguarda tutti e tutta l’Italia, soprattutto il Nord. La sua soluzione assolutamente necessaria è di una difficoltà indicibile. I settori sui quali puntare l’attenzione sono tutti quelli che fanno mentalità e stile di vita… Ciò che in questi giorni mi fa molto pensare è l’assenza del problema, e degli interrogativi conseguenti, dalle prospettive politico-programmatiche dei “grandi” che si confronteranno nei ballottaggi di domenica 19 giugno. È mai possibile che non sappiano che questa è la prima necessità delle loro metropoli? Forse pensano che nel giro di qualche anno, quanto dura il loro mandato, non è possibile fare niente di efficace in proposito? Ma perché non declamano nei loro incontri, diffusi dai media, la necessità di cambiare atteggiamento da parte della popolazione nei confronti della famiglia con figli? È diventato frequente nei telegiornali sentire racconti di animali che vengono difesi per loro specifiche problematiche. Non ho mai sentito, da anni, invocazioni di attenzione e di aiuto per le mamme, con qualche problema, che vogliono abortire…. C’è anzi in atto una campagna contro i medici che in proposito fanno obiezione di coscienza.Vorrei gridare a tutti che, se non si ribaltano questi atteggiamenti, la nostra generazione sarà considerata, ripeto: non potrà che essere considerata una generazione stragista e omicida per non aver voluto figli e non aver pensato con logica realistica al futuro.E sento necessario che la Chiesa abbia a gridare più forte la gravità di questo peccato e, ancora di più, la bellezza e il valore dell’unione sponsale capace di donare la vita e di accogliere con grande amore la figliolanza.

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