Sempre più ultrasessantenni al lavoro

A causa dell’allungamento delle prospettive di vita, il mercato del lavoro sta cambiando: nel prossimo futuro ventenni e ultrasessantenni si troveranno sempre più a lavorare a stretto contatto.

Un fenomeno che interessa anche la Lombardia dove, nel 2013, secondo l’elaborazione di Ambiente Lavoro - il Salone dedicato alla sicurezza e alla salute nei luoghi di lavoro (Bologna, 22-24 ottobre) - su base dati Istat, il 44,9 % dei cittadini con un’età compresa tra i 55 e i 64 anni era occupato (+4,5% rispetto all’anno precedente).

Crescita anche per la provincia di Lodi, dove se nel 2013 il 34,2% degli abitanti tra i 55 e i 64 anni era occupato attivamente (ultimo posto tra le province della regione), nel 2012 lo era il 29,2%. Guardando alle singole province si vede come, nel 2013, in Lombardia quella con la più alta percentuale di 55-64enni lavorativamente attivi è stata Monza Brianza (50,8%), seguita da Milano (50,1%), Brescia (46,3%), Como (45,9%), Pavia (43,3%), Cremona (41,8%), Varese (40,7%), Sondrio (40,3%), Mantova (40,1%), Lecco ( 37,6%), Bergamo (35,9%) e Lodi (34,2%).

“Il progressivo invecchiamento della forza lavoro ha ricadute importanti anche sul fronte della sicurezza. Occorrerà prevedere nuove modalità con cui sensibilizzare e poi formare gli operatori, oltre ad implementare nuove politiche aziendali che tengano conto delle mutate esigenze dei loro addetti sia in fatto di sicurezza, che di benessere, che di welfare aziendale” sostiene Marilena Pavarelli, Project Manager di Ambiente Lavoro.

Su questo ci si interrogherà infatti durante la manifestazione in occasione del convegno «Invecchiamento e lavoro: aggiornamenti, esperienze e proposte», organizzato dalla Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP) e da SIE - Società Italiana di Ergonomia.

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