Seconda sala slot a San Donato

Contrario il sindaco Andrea Checchi: «Siamo impegnati con l’Asl nel contrastare la ludopatia, ma di fronte a queste aperture non possiamo fare nulla»

È battaglia contro la ludopatia, ma a San Donato sta per aprire un'altra sala giochi dotata di slot machine e macchinette. La nuova attività è prevista nel quartiere di San Martino, lungo la via Emilia, negli spazi che hanno ospitato per lungo tempo un attrezzato negozio di articoli per l'infanzia, collocata a quattro passi da uno dei tre centri massaggi gestiti da cinesi del territorio. Un'insegna simile si è accesa negli anni scorsi nel quartiere di Certosa tra il disappunto dei residenti che si sono mostrati da subito preoccupati anche per i problemi legati alla viabilità e alla sosta che un locale del genere può comportare in un contesto già penalizzato dal traffico e dalla penuria di parcheggi. Anche in questo caso gli abitanti della zona, che dista poche centinaia di metri dal confine con Milano, non hanno propriamente salutato con favore la prospettiva di trovarsi sotto casa uno spazio dedicato alle scommesse tentate a suon di gettoni, sulla base di altri esempi disseminati nel vicino capoluogo lombardo.

Nonostante i malumori, però, è ormai arrivata la conferma che il nuovo investimento sarà dedicato all'azzardo. «Come amministrazione comunale - commenta il sindaco Andrea Checchi - siamo fortemente contrari all'apertura di sale giochi e siamo impegnati a tutto campo, anche mediante una collaborazione con l’Asl, a contrastare la piaga della ludopatia attraverso progetti mirati». E di fronte a un'altra saracinesca che si sta per alzare dedicata ad appassionati di video poker e slot machine, prosegue: «Purtroppo come amministrazione comunale, di fronte a situazioni del genere abbiamo le mani legate e non possiamo fare altro che prendere atto della situazione».

Con l'occasione il primo cittadino ricorda la campagna in corso, che vede in prima fila anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, portata avanti con l'obiettivo di fermare il susseguirsi di investimenti dedicati alle sale giochi. «Personalmente ho firmato il manifesto dei sindaci contro la ludopatia - riprende Checchi - e ho aderito alle iniziative che stanno coinvolgendo una rete di amministratori d'Italia alleati nel chiedere al governo una legge che dia maggiore autonomia ai comuni nel porre dei limiti all'insediamento di questo tipo di attività, ma per il momento non abbiamo strumenti per fermarle».

Fatto sta che se a Certosa il locale che ha aperto negli anni scorsi ha sostituito una filiale di banca, in questo caso lo spazio dedicato alle scommesse sorgerà al posto di uno storico negozio di vicinato in un quartiere che si affaccia sulla traffica arteria dove c'è anche il rischio che si scateni l'emergenza parcheggi a svantaggio degli altri commercianti. Peraltro proprio per la visibilità legata alla posizione di grosso passaggio la vetrina nuova di zecca potrebbe rivelarsi particolarmente attrattiva, con un alto potenziale di avventori pronti a rischiare i loro risparmi.

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