Se la curva dei contagi non cala il Covid si prenderà tutto l’ospedale di Lodi

Audizione del direttore generala Asst in prefettura: «Vogliamo tenere aperti ambulatori e aree mediche»

Giovedì mattina alle 10 i pazienti Covid ricoverati nell’Azienda ospedaliera di Lodi erano 129, di cui 110 acuti a Lodi e Codogno, 19 subacuti a Sant’Angelo. Del totale, i pazienti lodigiani ricoverati per Covid erano 91. Alla stessa ora in pronto soccorso attendevano il ricovero altri 11 pazienti Covid e c’erano altri 40 pazienti non Covid. Ogni giorno dal pronto soccorso si generano 12 o 15 ricoveri di pazienti non Covid, per un totale che ieri era di 130 ricoverati. I pazienti Covid in terapia intensiva restano 5, quattro ricoverati a Lodi, 1 a Codogno.

«Dal punto di vista sanitario oggi la prova è più difficile di marzo e aprile, perché vogliamo mantenere aperte tutte le aree mediche e continuare a svolgere l’attività ambulatoriale, che non si è fermata». Sono le parole del direttore generale dell’Asst di Lodi Salvatore Gioia nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato giovedì mattina dalla prefettura di Lodi per fare il consueto punto della situazione sull’emergenza e sulle misure per contenere il contagio. Il non detto è semplice: se si vuole continuare ad avere un’Azienda ospedaliera funzionante per tutte le attività sanitarie, la curva dei contagi da Covid deve rallentare, altrimenti sarà inevitabile tornare a una situazione come quella di marzo e aprile, quando tutto l’ospedale era orientato solo al coronavirus.

Per riuscire a gestire la situazione, l’Asst di sta continuando a modificare la sua organizzazione. Dai 75 posti letto Covid per acuti si sta salendo a 120 tra Lodi e Codogno, rispettivamente con la riconversione di Ortopedia a Lodi e di Chirurgia a Codogno (saranno mantenuti 8 letti accorpati a Medicina) con una richiesta di Regione Lombardia di arrivare a 174 posti per acuti, un numero difficile da soddisfare. Le terapie intensive si riorganizzano con 4 letti “puliti” a Lodi (nell’area “Blocchino”) e 8 letti Covid, e con 2 posti “puliti” e 2 Covid a Codogno, più 3 posti per la ventilazione intensiva non invasiva in un’area attigua alla rianimazione. Per ora Casale rimane ospedale Covid free dove indirizzare i subacuti delle altre aree mediche, Sant’Angelo ospita invece i pazienti Covid subacuti (con un progetto di incremento di posti). Nel contempo, Asst lavora anche con Ats per potenziare i servizi territoriali. La terza squadra Usca sarà in funzione da lunedì e da domani saranno operativi due drive through gestiti dai medici militari a Codogno e Lodi per tamponi rapidi (inizialmente per le scuole), con gli ambulatori pre-Covid in grado di gestire oggi 45 pazienti al giorno, con obiettivo 60.

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