Scomparso il “papà”

dei formaggi lodigiani

Se n’è andato nel sonno, sabato pomeriggio durante il riposino inevitabile per chi per una vita si è alzato alle 4 del mattino, Antonio Carena, 85 anni, figlio di Angelo, che 90 anni fa fondò a Caselle Lurani in via Pozzo Bonella il caseificio tra i più noti e celebrati del Lodigiano. Fino a due anni fa il signor Antonio era ancora pienamente attivo nell'azienda, che oggi occupa 6 dipendenti oltre ai tre figli e ad alcuni dei nipoti. E ancora negli ultimi tempi si arrabbiava se qualcuno non ascoltava i suoi consigli. Problemi di circolazione gli avevano consigliato di fermarsi, ma ancora negli ultimi giorni voleva tornare nel caseificio a controllare che tutto andasse al meglio. È merito suo se in provincia di Lodi si produce ancora il pannerone (e solo con latte da mungitura pomeridiana) e se i circa 60 quintali di produzione quotidiana del caseificio “Carena Angelo e figli” continuano a nascere esclusivamente dal latte della vicina cascina Pagnana, senza alcun passaggio o trattamento intermedio.

«La sua famiglia e il suo lavoro sono stati tutta la sua vita- lo ricorda la nipote Eleonora - e alla sua tenacia di imprenditore ha affiancato sempre una grande umiltà, anche se si vedeva che i complimenti lo riempivano di orgoglio. Ha sempre voluto difendere la tradizione, e ha saputo tramandare a tutti noi l’amore per questa attività e per i valori in cui credeva. Lui era il caseificio, non c’è dubbio».

Oltre al pannerone, che Antonio è riuscito a collocare anche sugli scaffali Esselunga e che è un presidio Slowfood, un altro punto d’orgoglio dei Carena è il mascarpone, l’eccellenza lodigiana forse più famosa al mondo. Ma in tutto sono una dozzina le specialità di formaggio che nascono a Caselle Lurani e che arrivano fin nei negozi di Roma e oltreconfine. «Il mercato si è fatto difficile - constata Eleonora - ma il nostro pubblico ci segue». Il caseificio negli ultimi anni si è fatto più moderno nei macchinari ma le lavorazioni sono quelle di sempre, e l’obiettivo è la qualità, che assieme alla dedizione al lavoro è la più grande eredità di Antonio Carena. La sua famiglia non ha alcun dubbio: si andrà avanti così.

I funerali oggi alle 10.30 partendo dall'abitazione a fianco del caseificio, quindi, dopo la cerimonia nella chiesa parrocchiale, sarà sepolto nel cimitero della sua Caselle, dove il re del formaggio lodigiano ha sempre voluto rimanere, in mezzo ai campi e lontano da modernità e inquinamenti. La stessa filosofia che permette ai suoi formaggi di essere ancora “quelli di una volta” e di essere vincenti proprio per questo.

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