Scetticismo a Lodi per le riaperture: «Una ripartenza davvero discriminatoria»

Un locale su due non dispone di spazi esterni adeguati secondo la prima rilevazione condotta dalle associazioni di categoria dei commercianti

La riapertura di bar e ristoranti è più sulla carta che nella realtà. Un locale su due non dispone di spazi esterni adeguati, e tra lungaggini nella definizione delle misure e meteo avverso, molti che ne avevano la possibilità hanno deciso di posticipare l’avvio dei servizi in dehors o plateatico. È quanto emerge dalla prima rilevazione condotta dalle associazioni di categoria dei commercianti.
«Per come è stata declinata è una ripartenza davvero discriminatoria – commenta Isacco Galuzzi, segretario Confcommercio Lodi e Basso Lodigiano -. All’incirca un’attività su due dispone della possibilità di spazi esterni. Le amministrazioni comunali in generale hanno cercato di aiutare velocizzando le pratiche per i plateatici e adottando soluzioni anche non ordinarie, pur di favorire la possibilità di mettere tavolini all’esterno. Per molti però, soprattutto nelle cittadine di più grandi dimensioni, è semplicemente impossibile, per motivi di circolazione e logistici».
Anche Asvicom Lodi ha raccolto le tante perplessità degli esercenti. «C’è chi ci vede un piccolo passo verso la normalità, chi invece si sente preso in giro», dichiara il segretario lodigiano Vittorio Codeluppi.

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