SANT’ANGELO - SOS SICCITA’ - Anche il Lambro è in affanno e riaffiorano gomme e rifiuti - Guarda le fotografie

I più anziani raccontano «mai visto così», in città il corso d’acqua è una distesa di alghe e di vecchi pneumatici abbandonati

Soffrono, tremendamente, l’Adda e il Po. Ma nel Lodigiano anche il Lambro è in grande difficoltà. E a dimostrarlo è quanto ben visibile a Sant’Angelo, dove il Lambro Meridionale termina il suo defluire collegandosi al Lambro “maestro” dopo chilometri e chilometri di percorrenza. Un panorama incredibile, con il termine utilizzato con accezione negativa, quello che ci si trova di fronte se si passeggia, seppur a distanza vista la folta vegetazione, lungo le rive del Lambro Meridionale.

Quello che scorre in città da Est a Ovest, seguendo quasi parallelamente da Villanterio la ex statale 235 per approdare poi a Sant’Angelo dove è possibile osservarlo soprattutto in via Forlani, ex via del Mulino, in via Cazzulani, dal ponte di via Battisti e, percorrendo una delle strade sterrate in piena campagna, svoltando all’altezza del ponte di via dell’Autonomia.

Sfogo delle acque fognarie di Milano principalmente, tant’è che fotografie e testimonianze raccontano di un Lambro Meridionale pulito e limpido solo in agosto, quando appunto le realtà produttive si fermano e la metropoli si svuota, il fiume nasce nel Milanese dalla confluenza dell’Olona, nel quartiere San Cristoforo, per proseguire sino a Villanterio dove poi bruscamente vira verso il Lodigiano, andando poi a collegarsi al Lambro lungo viale Trieste dove poi il fiume prosegue sino al Po non lontano da Corte Sant’Andrea. Il panorama in questi giorni è appunto desolante. In via Forlani il Lambro Meridionale è ormai ridotto al minimo, mentre in via Cazzulani a dominare è la distesa di alghe che rende un tutt’uno con la vegetazione circostante, sempre rigogliosa.

Alle spalle di viale Trieste invece, a pochi metri dalla confluenza, ad affiorare sono pneumatici a volontà. Alcuni, fermi sulle sponde, forse perché trascinati per poco, non presentano “l’usura” dell’essere stati sotto il livello di superficie per mesi, se non anni. Altri invece ormai sono un tutt’uno con ghiaia e letto del fiume. «Mai visto una cosa del genere – raccontava ieri un residente di via Cazzulani guardando verso ciò che rimane delle acque -. Abito qui da sempre ma mai avevo visto il fiume completamente verde. È veramente incredibile quello che sta accadendo». Nella giornata di venerdì, il livello idrometrico riportato da Arpa era di poco superiore al metro alla stazione di rilevamento di Villanterio e di Salerano, dove oscilla così ormai da settimane.

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