Sant’Angelo, cercasi casa per le colombe di Santa Cabrini

Al colombofilo Toscani basterebbe un porticato in città o nelle vicinanze

Le immagini del volo del 15 luglio, da via Madre Cabrini, sono parte della storia della città. E rendono unica la città natale della Santa per i festeggiamenti legati alla sua nascita. È una tradizione antica quella dei colombofili santangiolini, che risale al secondo Dopoguerra, avviata tra il 1949 e il 1950. E che tuttora viene tenuta in vita dalla passione di una dozzina di appassionati, che portano il nome di Sant’Angelo Lodigiano in Italia e in Europa sulle ali dei colombi viaggiatori. Sono in cerca di una nuova casa i colombi di Madre Cabrini. Un luogo a tempo, per tre mesi all’anno, per le operazioni di ingabbio e di preparazione per i voli, e da cui verrebbero poi prelevati per i viaggi verso il luogo di lancio. Già in passato dagli appassionati colombofili santangiolini, era partita una richiesta indirizzata a Palazzo Delmati per un piccolo luogo da dedicare ai colombi, con un portico o comunque uno spazio con una parte coperta e una aperta e una saletta in cui portare avanti le attività dell’associazione e darle anche nuova linfa. A raccontarci cosa significa oggi, portare avanti questa antica tradizione, è Giancarlo Toscani, storico colombofilo santangiolino ed ex titolare del bar Nanà, che per anni ha anche ospitato, nel portichetto esterno, il sistema per l’ingabbio. «Al momento siamo temporaneamente appoggiati da un amico che aveva un capannone vuoto a disposizione, ma abbiamo assicurato di liberarlo non appena fosse possibile – spiega Toscani - : avere uno spazio a disposizione ci permetterebbe forse anche di tenere viva l’associazione e di dargli nuova linfa. Gli ultimi nuovi ingressi risalgono a dodici-tredici anni fa. In passato avevamo organizzato mostre ed esposizione, che avevano avuto anche molto successo, con la partecipazione delle scuole. E avevamo anche regalato qualche colombo a qualche giovane per iniziarlo, ma oggi i giovani fanno fatica». Anche l’edizione 2020 del volo delle colombe di Madre Cabrini è stata ridimensionata. E rispetto ai 400 colombi che storicamente prendono il volo, quest’anno ce n’erano 110. «Ci rendiamo conto che in un momento simile ci sono altre urgenze e priorità per tutti, ci mancherebbe – rimarca Toscani – , ma spiacerebbe che questa tradizione si perdesse».

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