SANT’ANGELO - Altissima tensione sul caso dello stadio “Chiesa”, il Sant’Angelo calcio abbandona il campo...

Le partite saranno giocate fuori città? Si dice sorpresa l’amministrazione comunale

Una doccia gelata, per il mondo sportivo e la città. La società Sant’Angelo Calcio pronta a riconsegnare al sindaco le chiavi dello stadio e a spostare la sede delle partite casalinghe della prima squadra in un impianto sportivo fuori città. E la vicenda già calda delle condizioni dello storico stadio cittadino Carlo Chiesa diventa esplosiva. Tutto ruota attorno a più aspetti: da un lato le manutenzioni dell’impianto, dall’altro i settori chiusi per ragioni di sicurezza, tra cui i popolari, off limits da tempo. La tensione si era già alzata a novembre, venerdì la precipitazione degli eventi, con la pubblicazione di un comunicato durissimo della società Asd Sant’Angelo 1907. Per dire che «nonostante i ripetuti tavoli istituzionali, alla presenza dell’amministrazione comunale e dei dirigenti della società, sono venute meno le intese raggiunte circa l’annosa questione riguardante lo stadio Carlo Chiesa: al momento non esistono le condizioni minime per proseguire un dialogo fattivo con l’amministrazione per cercare di porre rimedio a una situazione di estrema precarietà in cui versa, purtroppo da parecchi anni, lo stadio cittadino».

La società parla anche di «contributi economici non pervenuti, peraltro destinati al settore giovanile» e di «mancato rispetto di quanto comunicato in sede di riunione»; da qui la scelta del consiglio di amministrazione della società di valutare la riconsegna della chiavi. A dirsi «esterrefatto» dal comunicato, «sia come santangiolino, tifoso da sempre, sia come assessore ai lavori pubblici» è Antonio Lucini.

«Il mese scorso abbiamo dato un incarico, per l’importo di oltre 20.000 euro, per lo studio di fattibilità per la riqualificazione dello stadio a una società di progettisti specializzata in impianti sportivi - spiega - : lo studio è stato consegnato il 30 dicembre e ci stavamo attivando con gli uffici per analizzarlo e successivamente condividerlo con la società. Avevamo chiesto ai progettisti di sviluppare gli interventi sia globalmente sia in maniera modulare per avere una visione a tutto tondo delle priorità e per esempio una voce riguardava l’omologazione in caso di promozione della squadra in Serie D». Lucini spiega poi che per una condizione oggettiva - «uno di noi ha contratto il Covid all’inizio del mese ed è attualmente positivo» -, l’incontro con la società è stato rimandato alla prossima settimana. «E lo dico senza tema di smentita avendo sempre messo al corrente il vicepresidente Gaeli - chiude l’assessore - : sono dispiaciuto per questa mancanza di fiducia nei confronti della nostra amministrazione. Abbiamo sempre dimostrato di non prendere in giro nessuno, soprattutto chi investe tempo e risorse cospicue per dare lustro alla città e garantire l’attività sportiva a oltre cento ragazzi, santangiolini e non. Non fuggiamo mai dalle nostre responsabilità: come abbiamo dimostrato dal 2016 a oggi». Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere comunale indipendente Eugenio Carriglio. «La squadra sta andando bene, i tifosi sono tornati allo stadio, c’è una società che investe: gettare tutto alle ortiche sarebbe una vergogna clamorosa per la città. L’amministrazione deve darsi una sveglia su questa situazione».

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