Sant’Angelo: «A 12 anni con il coltello in tasca». É allarme baby gang

La politica si interroga: «Servirebbe più polso»

Intervenire con decisione prima che dai “semplici” vandalismi si arrivi a qualcosa di ben peggiore. A Sant’Angelo Lodigiano rimane tema di importante discussione il disagio giovanile e su quei gruppetti che da mesi ormai creano situazioni di disagio ed insicurezza. Momenti di apprensione e di paura, soprattutto per altri giovanissimi che a volte vengono presi di mira. E timori ora arrivano anche da parte di alcuni genitori, in pensiero mentre i loro figli escono di casa. «Parliamo di compagnie composte da ragazzi anche solo di 12 anni – ricorda un padre, commerciante e membro del circolo culturale Sant’Angelo Tricolore -. Ce ne sono anche di più grandi, vicini alla maggiore età. In via XX Settembre sono arrivate anche segnalazioni di alcuni di questi che hanno con loro dei coltellini e non hanno paura ad estrarli per minacciare loro coetanei. Situazioni tutte che sono già state segnalate». Per avere risposte in diversi si sono rivolti anche al consigliere e fondatore di Sant’Angelo Tricolore, Eugenio Carriglio. «Non parliamo solo di atti di vandalismo – conferma ricordando le persone che lo hanno interpellato -. Ogni giorno ormai qualcosa succede. Spero che la situazione venga risolta prima che prenda una piega irrecuperabile: parliamo di poco più che bambini, chissà cosa potrebbero fare quando diventeranno più grandi. Forse, servirebbe anche più polso». (ha collaborato Nicola Agosti)

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