SAN GIULIANO Oltre 500 firme per fermare la nuova strada della discordia VIDEO

Mobilitazione tra i residenti del comparto di via Di Vittorio contro il progetto già approvato dalla giunta Segala

«Subiamo già i rumori dei treni e degli aerei a cui si aggiunge il traffico delle grandi direttrici che circondano il nostro quartiere e sopportiamo anche i disagi legati alla vicina area produttiva: non vogliamo una nuova strada davanti alle nostre case» E ancora: «Sull’asse viario che il Comune di San Giuliano intende costruire a distanza di una manciata di metri dal confine con San Donato passerà l’attraversamento di tutti i veicoli che dalla via Emilia imboccheranno la futura scorciatoia per dirigersi sulla tangenziale a cui si sommerà anche la massiccia presenza di mezzi pesanti che si dirigeranno nell’area industriale di Civesio». È la voce dei cittadini sandonatesi di via Di Vittorio che alzano in modo risoluto gli scudi contro l’arteria che il Comune sangiulianese ha deciso di realizzare, con un investimento da un milione 200 mila euro, per collegare il comparto residenziale che sorgerà a Sesto Gallo alla via Emilia e quindi al resto di San Giuliano.

Ma mentre l’esecutivo di Marco Segala settimana scorsa ha approvato il progetto di fattibilità per l’opera a cui vorrebbe dare seguito nel breve termine, nel popoloso comparto di via Di Vittorio, dove risiedono 8 mila persone, sono giù state raccolte più 500 di firme per dire “no” all’intervento in programma.

I riflettori tornano così accendersi sul tracciato che passerebbe dal sottopasso Borsellino per proseguire nell’area spalle della ferrovia e collegarsi quindi con Civesio e Sesto Gallo. I più penalizzati sarebbero proprio i residenti delle villette a schiera che si affacciano sul campo dove è previsto il temuto progetto i quali hanno preso la parola per manifestare a l Cittadino il proprio aperto dissenso. «La nuova strada passerebbe sull’antico percorso dei monaci che collegava l’abbazia di Chiaravalle con quella di Viboldone - osserva Anna Nardi, tenace componente del comitato “Giù le mani dalla Campagnetta” -: non dobbiamo essere noi cittadini a trovare una soluzione alternativa per collegare Sesto Gallo a San Giuliano, ma è certo che ci batteremo in tutti i modi per tutelare il nostro territorio». E Massimo Negri fa presente: «Proprio a Sesto Gallo c’è anche un grosso ripetitore della telefonia che recentemente è stato potenziato. Siamo circondati dall’inquinamento - sottolinea - : se proprio serve un collegamento, esiste già un sottopasso in disuso che potrebbe essere messo in funzione, non serve un’altra strada». Fa eco ai vicini Renato Catania: «L’amministrazione comunale di San Donato e quella di San Giuliano devono assolutamente individuare una soluzione diversa: stiamo parlando di una colata di asfalto che lambirebbe la Campagnetta dove, dopo una lunghissima battaglia, sta per sorgere un grande parco». Lorenzo Iasparro conclude: «Non possiamo accettare un intervento che penalizzerebbero fortemente il nostro territorio e che ancora una volta andrebbe a discapito del verde».

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