San Giuliano, interrogato per due ore uno dei marocchini che erano nel campo con le due donne uccise dal trattore

È apparso sereno e si è difeso ma resta l’ipotesi dell’omissione di soccorso, resta libero

È stato interrogato per poco meno di due ore, dalle 21 alle 22.45, ieri sera presso la procura della Repubblica di Lodi, il marocchino di 35 anni che si ritiene si fosse recato nel campo in fondo a via della Misericordia a San Giuliano Milanese nella tarda serata di giovedì scorso assieme alle due donne di 28 e 31 anni poi ritrovate morte sabato pomeriggio, schiacciate da un enorme trattore per i trattamenti insetticidi del mais. Formalmente indagato per omissione di soccorso, per essersi allontanato senza allertare il “112”, è apparso tranquillo, compatibilmente con le circostanze, ed è uscito dal palazzo di giustizia senza alcuna misura cautelare. Le sue prime parole ai carabinieri, che lo avevano rintracciato ieri pomeriggio a Milano dopo giorni di febbrile lavoro sui cellulari intestati a prestanome ritrovati sulla scena dell’incidente, sarebbero state che venerdì mattina aveva deciso di fuggire dal campo spaventato dal rumore della macchina operatrice in arrivo. E che non era da solo, ma con le due donne. Per gli inquirenti era anche con un altro marocchino, 21enne, che risulta in ipotesi identificato ma che si sta tuttora cercando di rintracciare. Da indiscrezioni non confermate sembra inoltre che i due uomini si fossero già recati in precedenza una o due volte a bivaccare e ubriacarsi - si sospetta anche a consumare eroina - in quello stesso campo. Il 28enne conducente del trattore è indagato per duplice omicidio colposo ed è al vaglio se davvero, come lui sostiene, la visibilità della cabina di guida e l’altezza delle pannocchie potessero impedirgli di vedere persone in mezzo ai filari di piante.

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