SAN GIULIANO Il Tar scrive la parola “fine”, chiude la sala giochi di via Tolstoy

Perso anche il ricorso al Tar da parte dei gestori, il Comune si era subito opposto all’apertura

La sala giochi di via Tolstoy ha perso anche il ricorso al Tar: il locale pieno di slot non potrà più riaprire. Si abbassa così definitivamente il sipario sulla tenace battaglia che il Comune di San Giuliano ha portato avanti per alcuni anni. Risale al gennaio 2019 l’apertura battenti dell’attività che era stata inaugurata nonostante l’ente sangiulianese avesse negato il permesso in quanto ritenuta in contrasto con la normativa regionale che richiede una distanza di rispetto dai luoghi frequentati dai minorenni.

Nel caso specifico la sala giochi si trova infatti nelle immediate vicinanze di una scuola di musica che richiama la presenza di bambini e adolescenti del territorio i quali seguono i corsi per imparare a suonare. I gestori avevano comunque acceso l’insegna, che ha peraltro da subito richiamato avventori, e nel frattempo avevano impugnato davanti al Capo dello Stato il diniego che era uscito dal municipio. Fino alla sentenza, che ha dato ragione al Comune, lo spazio per circa un anno è rimasto comunque aperto in quanto un’eventuale ordinanza di chiusura avrebbe fatto rischiare all’ente di dovere risarcire i danni nel caso in cui nel dispositivo finale avesse vinto la società di gestione. Pertanto la sala giochi ha chiuso all’inizio del 2020, appena prima del lockdown che ha fatto abbassare tutte le saracinesche d’Italia eccetto che quelle delle rivendite di beni essenziali. Ma intanto l’operatore, determinato a ripartire, si è rivolto al Tar che ha rigettato la sospensiva e nella sentenza che è arrivata nei giorni scorsi in Comune ha confermato il verdetto del Capo dello Stato, condannando il privato anche al pagamento delle spese legali.

Nei giorni scorsi si è tenuto quindi un sopralluogo sul posto da parte degli agenti della polizia locale i quali hanno accertato che la sala giochi è ormai chiusa da mesi. Hanno notato anche dei segni di abbandono con la casella postale straripante di pubblicità e delle ragnatele in prossimità degli infissi, segno che probabilmente dal gennaio scorso nessuno ci ha più messo piede. Nel corso dell’iter il sindaco Marco Segala ha più volte aggiornato il consiglio comunale circa gli sviluppi della lunga trafila. In particolare il capogruppo della lista civica Alfio Catania, interessato all’attività di contrastato alla ludopatia, ha seguito passo per passo il complicato caso.

Soddisfatto dell’esito finale della guerra fatta di carte bollate, il primo cittadino nella giornata di ieri ha commentato: «Sin da subito come amministrazione abbiamo fatto il possibile per impedire l’insediamento di un’attività che era in contrasto alle regole, pertanto siamo andati avanti sereni fino ad una sentenza che chiude positivamente il capitolo e tutela i nostri giovani dai rischi che comporta il gioco».

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