San Giuliano, il monumento ai Caduti assediato da ruspe e detriti

Il sindaco Segala: «Non verrà spostato e se occorre sarà restaurato»

Il monumento ai Caduti di piazza della Vittoria è circondato da ruspe e macerie: dall’alpino sangiulianese Lorenzo Zuccotti arriva un appello affinché non venga persa la memoria degli oltre cento eroi di San Giuliano che sono morti per la Patria.

Il caso si sta creando a distanza di qualche settimana dall’avvio del grande cantiere da oltre un milione di euro con il quale verrà completamente riqualificata l’area del centro città su cui si affaccia la chiesa di San Giuliano Martire.

Per il momento, nonostante le vibrazioni dei macchinari che hanno smantellato la vecchia pavimentazione, lo storico monumento, grazie soprattutto all’attenzione posta dall’impresa, è rimasto saldamente ancorato alla propria base. Si vede infatti solo qualche lista di marmo che si è staccata: inconveniente a cui, una volta terminati i lavori, potrà essere comunque posto rimedio.

Ma il timore è che il proseguire degli interventi possa compromettere la stabilità dell’opera che ha l’alto significato di tenere viva la memoria su chi ha sacrificato la propria vita nel corso della Prima e della Seconda guerra mondiale. «Comprendo la necessità di effettuare gli interventi che senz’altro ci daranno una piazza più bella di prima - commenta Zuccotti, che per decenni è stato un’importante figura di riferimento per il gruppo degli Alpini di San Giuliano -, ma mi rattrista comunque vedere il monumento, insieme al mio pennacchio, in condizioni alquanto precarie». La sua preoccupazione più grande è che la polvere e i graffi possano sbiadire i nomi che per tanti anni lui stesso ha più volte rimarcato con un apposito pennarello. In realtà l’elenco comunque non andrà perso in quanto figura anche sul sito del Comune, mentre per quanto riguarda il monumento, il sindaco Marco Segala, di fronte alle apprensioni, rassicura: «È stato fatto il possibile per non rovinarlo con l’idea di mantenerlo nella posizione in cui è sempre stato. E se si è creato qualche dissesto – ha messo in evidenza -, verrà poi restaurato in quanto si tratta di un elemento che ha un valore per tutti noi».

Insomma, se il tentativo di spostare il manufatto avrebbe rischiato di mandarlo a pezzi, arriva notizia ufficiale che l’obiettivo è quello di «girarci intorno» con le attrezzature evitando gli urti. E in ogni caso nel corso del piano di riqualificazione, che dovrebbe richiedere quasi un anno di tempo, Zuccotti, insieme altri attenti cittadini, non perderanno di vista la testimonianza che appartiene alla città.

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