San Giuliano, giovani schiacciate dal trattore: la 32enne in agonia per ore

Identificati due ragazzi che erano con loro, rischiano l’accusa di omissione di soccorso. Primo interrogatorio a Lodi: «Scappati per il rumore del macchinario»

Sono morte entrambe perché schiacciate dal trattore speciale che venerdì mattina scorso ha cosparso di insetticida il campo di via Misericordia a San Giuliano Milanese le due ragazze marocchine trovate ormai senza vita nel tardo pomeriggio di sabato dai vigili del fuoco e dai carabinieri. Lo ha indicato l’autopsia fatta eseguire oggi dalla Procura di Lodi. La 28enne sarebbe stata uccisa sul colpo da una ruota che le ha rotto la testa, la 32enne - che con voce flebile era riuscita a chiamare il “112” ma senza saper fornire la propria posizione esatta - si sarebbe spenta invece dopo diverse ore. Aveva le gambe e il bacino frantumati dal passaggio del mezzo agricolo e si è spenta lentamente per dissanguamento. La perizia tossicologica chiarirà se anche l’inalazione dell’insetticida abbia fatto la sua parte. Ma secondo il medico legale le lesioni agli organi interni comunque difficilmente avrebbero permesso ai chirurghi di farla sopravvivere. Resta il fatto che i soccorsi, se giunti per tempo, avrebbero potuto tentare di salvarla e questo aggrava la posizione di chi secondo gli inquirenti ha assistito alla tragedia ed è fuggito: due uomini marocchini che la sera prima avevano convinto le connazionali a uscire con loro. E che nella fretta di scappare - forse perché le avevano drogate - avevano dimenticato nel campo i loro telefonini. Proprio quelli che ieri pomeriggio, nonostante le sim intestate a nomi falsi, accorgimento tipico degli spacciatori, hanno permesso ai carabinieri di San Donato di identificare un 21enne e un 35enne, uno dei quali sarebbe già stato anche rintracciato. Rischiano l’accusa di omissione di soccorso, se non anche quella di spaccio. Il conducente del trattore continua a sostenere di non essersi accorto di nulla, con il terreno coperto dalle piante di mais fitte e alte più di due metri, e la sua credibilità è al vaglio di una perizia cinematica già eseguita sul mezzo agricolo. Del resto in quel campo non si sarebbe dovuto trovare nessuno. Invece, questo lo scenario che si rafforza di giorno in giorno, c’era stato un festino a base di droga e alcol, con persone addormentate in mezzo alle file di piante. In serata il 35enne, un marocchino localizzato nel pomeriggio, è stato condotto in Procura a Lodi per un formale interrogatorio, alle prime domande dei carabinieri che lo hanno trovato aveva spiegato che lui e il suo amico si erano allontanati dal campo dopo aver sentito il fragore del macchinario agricolo in arrivo, perdendo di vista le due donne.

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