San Giuliano, Genia in liquidazione

«Genia è stata messa in liquidazione, è stato sciolto il consiglio di amministrazione, è stato dato mandato all’incarico di un organo di liquidazione ed è stato dato mandato di depositare l’istanza di concordato preventivo a tutela delle azioni che Eni potrebbe esperire». Degli ultimi sviluppi deliberati dall’assemblea dei soci che si è tenuta martedì pomeriggio ha parlato il sindaco Alessandro Lorenzano nel corso del consiglio comunale, totalmente incentrato sull’affidamento del servizio di Igiene ambientale al Consorzio Cem. Il capogruppo di Sel, Massimo Molteni, ha innanzitutto chiesto lumi sull’esito del summit tra gli organi decisionali della società pubblica, che si è concluso poco prima dell’inizio della seduta in aula, con un finale che si è rivelato decisivo, confermando le anticipazioni. Il sindaco nell’occasione ha anche annunciato che «è stato dato mandato all’azienda di depositare l’istanza interinale ex 182 bis della legge fallimentare, ristrutturazione del debito con fini liquidatori».

Deliberata dal consiglio con l’approvazione delle linee guida, la nuova procedura, che verrà avviata presso il tribunale di Lodi alla presenza dei creditori, servirà a proteggere il patrimonio pubblico dalle aggressioni dei creditori. Questa la strategia adottata dall’esecutivo di centrosinistra, pesantemente attaccata dall’opposizione, che è tornata a parlare di «fallimento di Genia». Tra le tante reazioni alzatesi nelle due serate,in cui il dibattito è stato totalmente incentrato sulle scelte varate dall’esecutivo rispetto a quello che resta il primo problema della città, la minoranza ha ricordato che il primo tentativo di 182 bis, andato in fumo a seguito del dissenso espresso da Eni, a conti fatti è costato 200mila euro.

Partendo da questo dato, la minoranza non ha risparmiato aspre critiche nei confronti di quelli che saranno i prossimi passaggi. Secondo l’opposizione Genia poteva essere salvata se gli fosse stata restituita operatività attraverso la gestione di alcuni servizi, mentre dall’altra parte della barricata la maggioranza di centrosinistra si è mostrata ancora una volta ferma e determinata nel sostenere che, di fronte ad un’azienda piegata dai debiti, che non era più in grado di pagare gli stipendi ai propri dipendenti, non c’erano altre soluzioni.

A breve dunque si dovrebbe tenere l’udienza di convalida dell’istanza di pignoramento avviata da Eni per recuperare i 20 milioni di credito che vanta nei confronti della società di via Della Pace. La maratona di cui si parlava nei giorni scorsi di fatto si è conclusa; Genia sta per chiudere i battenti, il servizio di igiene ambientale passerà al Consorzio Cem e il consiglio di amministrazione (che si era insediato sotto l’egida dell’ex sindaco Gina Greco) si è sciolto dopo che nei giorni scorsi due esponenti hanno rassegnato le dimissioni. In particolare il componente del Pdl Fabio Sposato nella lettera di dimissioni ha espresso aperte divergenze di vedute rispetto alle scelte del sindaco. Si è aperta una nuova pagina: l’attenzione a questo punto resterà puntata sul personale dell’azienda e sui prossimi passaggi in cui c’è in gioco anche la difesa del patrimonio pubblico.

È ufficiale, Genia è in liquidazione: il passo è stato annunciato in consiglio comunale dal sindaco Lorenzano dopo l’assemblea dei soci. Il primo cittadino ha affermato che è stata depositata l’istanza di concordato preventivo, con l’evidente intenzione di proteggere il patrimonio dai creditori. Il servizio rifiuti passa al Consorzio Cem, vibranti le proteste dell’opposizione

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