SAN GIULIANO Doccia fredda sul recupero di Viboldone

Gli immobili sono di proprietà privata e non esiste un progetto di intervento

«Non è stato possibile aderire al bando di Regione Lombardia per la riqualificazione del borgo di Viboldone in quanto gli immobili sono tutti in mano ad un privato e ad oggi non c’è alcun progetto per quanto riguarda la destinazione della Corte Grande». Il sindaco di San Giuliano Marco Segala illustra i motivi per i quali non è stato mosso il tentativo di ottenere i fondi provenenti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per dare il via ad un intervento di recupero dell’antico nucleo del territorio che ospita l’abbazia degli Umiliati.

In particolare, il primo cittadino fa presente che, per cogliere l’opportunità che si è presentata, «sarebbe stato necessario che fosse già pronto un piano varato dalla proprietà in collaborazione con altri partner - enti, fondazioni e realtà del terzo settore - per trasformare la Corte Grande in uno spazio civico o in una struttura ad uso sociale, ma ad oggi non sono in atto delle sinergie di questo tipo».

Viene anche ricordato che la struttura in questione verrebbe ceduta al Comune, a scomputo di oneri, esclusivamente nel caso in cui dovesse prendere quota il piano di riqualificazione delle case dei salariati, quale operazione che dovrebbe comunque realizzare qualche imprenditore impegnato nel settore immobiliare intenzionato a scommettere su Viboldone per poi vendere gli appartamenti ristrutturati sul libero mercato.

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