San Donato perde la Saipem: da giugno il trasloco a Milano

La società che dovrebbe riavvicinarci all’autonomia energetica dice addio a Metanopoli

Il colosso Saipem si prepara al trasloco nel quartiere milanese di Rogoredo: il trasferimento dei 3 mila impiegati dovrebbe avvenire entro giugno. I tempi saranno probabilmente rispettati in quanto per il momento la Rappresentanza sindacale unitaria non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione dai vertici delle società riguardo ad eventuali ritardi rispetto al piano iniziale che prevedeva l’entrata in funzione del nuovo quartier generale nel primo semestre del 2022. Sebbene dunque a San Donato negli ultimi mesi siano circolate una serie di voci riguardo a eventuali proroghe, a oggi non c’è alcun segnale ufficiale in merito. Nel corso dell’estate dunque la città perderà un tassello, legato alla galassia Eni, il cui simbolo da oltre 60 anni appartiene alla rosa di grandi marchi che la caratterizzano da sempre. Gli impiegati di Saipem prenderanno quindi posto nella nuova sede, che si trova a ridosso del comparto residenziale Santa Giulia, presso gli edifici collocati davanti a Sky, come prevede del resto il contratto preliminare di locazione che l’azienda ha sottoscritto un paio di anni fa con la joint venture tra Risanamento e Lendlease per gli immobili Spark One e Spark Two. Si tratta di due edifici direzionali per un totale di circa 52 mila metri quadrati, di cui circa 50 mila metri quadrati destinati ad uso uffici e 2 mila metri quadrati ospiteranno attività commerciali. Di questi Saipem occuperà circa 43.500 metri quadrati di uffici, inclusa un’area mensa e annessi parcheggi, ovvero la porzione a uso uffici di Spark One e un’ampia area dell’edificio Spark Two. Si svuoterà dunque il complesso sandonatese che fa capo ai fondi di Dea Capital che sembra abbia già avviato la ricerca di nuovi “inquilini”. Inoltre, il nuovo Piano di governo del territorio (Pgt) per la sede Saipem prevede la possibilità da parte di eventuali investitori di presentare un progetto di rigenerazione urbana con un cambio di destinazione d’uso. Ad esempio potrebbe essere aperta la strada alla realizzazione di alloggi temporanei per gli studenti o per i degenti dell’ospedale, piuttosto che a una Residenza assistita per anziani. Ma si tratta comunque solo di ipotesi in quanto nei palazzi in questione potrebbe anche accendersi una nuova insegna aziendale.

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