San Donato, messi sotto sequestroi beni di un clan mafioso pugliese

A quattro mesi di distanza dal maxi sequestro di dieci milioni di euro nei confronti del clan Mangione di Gravina in Puglia, in provincia di Bari, i carabinieri della Compagnia di Altamura, con i loro colleghi di Matera, Cosenza, Monfalcone e San Donato Milanese, hanno sequestrato - secondo la normativa antimafia e con l’applicazione del cosiddetto «pacchetto sicurezza», numerosi beni mobili e immobili, per un valore complessivo pari a circa 30 milioni di euro, in esecuzione di una ordinanza emessa il 22 febbraio dal tribunale di Bari-Sezione Misure di Prevenzione. Gli accertamenti svolti hanno permesso di giungere alla conclusione che Raffaele Dipalma ed i suoi congiunti, a fronte di modesti redditi dichiarati, risultano essere proprietari, anche attraverso prestanome, di 98 cespiti immobiliari (19 terreni edificabili e 79 immobili tra appartamenti, locali commerciali, magazzini ed autorimesse) molti dei quali a San Donato, 4 società (due imprese edili, una finanziaria e una azienda di produzione e vendita materassi), 3 auto, depositi bancari presso 8 diversi istituti di credito.

Messi sotto sequestro a San Donato terreni e immobili che il clan mafioso pugliese dei Mangione di Altamura aveva intestato a prestanome

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