San Donato, il cardiochirurgo che salva i bambini tra i 40 “eroi” d’Italia

Per Alessandro Frigiola, il cardiochirurgo che gira il mondo per salvare i bambini, c’è il titolo di “Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana”.

L’encomio è stato annunciato sabato dalla Presidenza della Repubblica in vista di una cerimonia ufficiale che si terrà al Quirinale in gennaio. «È un premio che mi onora, ma onora ancor di più tutti quelli che hanno collaborato alla mia attività in questi anni e che tuttora collaborano - dichiara il neocommendatore- perchè da soli non si va da nessuna parte, nella professione e in qualunque altra cosa. Quindi lo condivido con chi ha sostenuto Bambini Cardiopatici nel mondo, sia oggi che ieri, e con il Policlinico di San Donato, che si è offerto da sempre come sede degli interventi chirurgici e come ente che ha messo a disposizione le borse di formazione per i chirurghi tirocinanti di tutto il mondo».

Non è il primo premio che il 74enne dirigente medico riceve da un ente di tipo pubblico o statale: ci sono già stati l’Ambrogino d’Oro del comune di Milano e alcuni anni fa il titolo di Grande Ufficiale assegnato dal predecessore di Sergio Mattarella, Giorgio Napolitano: «Però questo è il primo che veramente arriva senza segnalazione della candidatura - specifica -. È stato l’ufficio di Presidenza della Repubblica a cercare nei propri archivi e contattare i destinatari. Mi hanno chiamato venerdi scorso, a sorpresa».

Frigiola entra nel gruppo dei quaranta eroi italiani che lla presidenza ha indicato per la onorificenze al merito del 2016, raddoppiando il numero di quelle conferite l’anno scorso. che esattamente un anno fa erano state conferite.

Dirigente medico dai primi anni ‘70, specializzato in Francia, Frigiola è codirettore dell’area cardiochirurgia e responsabile della cooperazione internazionale nel polo ospedaliero Irccs del Gruppo Rotelli. Nel 1993 ha fondato Bambini Cardiopatici nel mondo, con collaborazioni in quattordici nazioni in via di sviluppo in Africa, Europa, Asia e Sud America.

Nel 2011, dopo venti anni di progetti, la onlus è riuscita ad aprire il Centro cardiochirurgico universitario di Damasco, proprio l’anno in cui scoppiava la guerra civile in Siria.

Nonostante ciò, il Centro ha già effettuato circa 200 interventi. Due anni fa Alessandro Frigiola è entrato nell’occhio mediatico del regista Gabriele Salvatores, che ha inserito anche la sua storia fra quelle raccontate nel docu-film «Italy in a day», progetto che partiva da 44mila video potenziali (e altrettanti interpreti) per assemblare ventiquattro ore di un’altra» Italia impegnata in tanti campi positivi. Il numero di medici formati sul posto dall’attività quasi trentennale di Frigiola e collaboratori si attesta a circa trecento.

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