SAN COLOMBANO L’aggressore era nascosto in solaio

Arrestato un 20enne per il tentato omicidio del collega muratore accoltellato alla gola

È stato catturato a San Colombano attorno alla 1,30 della notte tra giovedì e venerdì, nascosto nel sottotetto del complesso dove vive, il 20enne marocchino responsabile dell’aggressione a colpi di taglierino ai danni di un 56enne egiziano, soccorso giovedì sera all’ora di cena. Teatro della scampata tragedia, così come dell’arresto, via Garibaldi. I due, infatti, si conoscevano e avevano avuto una lite per problemi sul lavoro, sono muratori.

Il 56enne egiziano stato trovato dai vicini esanime nel cortile dove vive, davanti la porta della sua abitazione, attirati dalle grida d’aiuto. Il suo aggressore usciva in quel momento dal cancello. Al culmine di una lite nell’abitazione dell’egiziano, il 20enne marocchino l’aveva colpito con un taglierino con diversi fendenti portati allo sterno, al braccio sinistro e al collo. Nonostante la gran quantità di sangue ovunque in casa, l’egiziano aveva solo ferite superficiali e non è mai stato in pericolo di vita. Sul posto sono arrivati subito i carabinieri di San Colombano, e le indagini si sono indirizzate immediatamente verso un conoscente della vittima, suo collega di lavoro, residente con altri familiari a 30 metri dal luogo dell’aggressione, all’interno di un cortile i cui caseggiati sono ricchi di nascondigli tra cantine, cascinali e soffitte. I carabinieri di San Colombano a una prima perquisizione non l’avevano rintracciato, ma pur allargando le ricerche a un’area più vasta, hanno continuato a presidiare il caseggiato. E lì nella notte, attorno alla 1,30, i militari della Sezione operativa della Compagnia di San Donato Milanese, coadiuvati dalla locale Stazione e da personale del Nucleo Investigativo di Milano, hanno alla fine scovato il 20enne, nascosto in un sottotetto. Il giovane è stato posto in fermo come indiziato di tentato omicidio. Nel corso del sopralluogo sono stati ritrovati il taglierino usato per l’aggressione e vestiti sporchi di sangue, riconosciuti da testimoni come quelli usati dalla persona che avevano visto fuggire da casa dell’aggredito. Il 20enne ha ammesso le proprie responsabilità, e ora si trova nel carcere di Lodi. Il 56enne egiziano, incensurato e regolare in Italia, è stato dimesso intanto dall’ospedale Maggiore di Lodi con una prognosi di 10 giorni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA