SAN COLOMBANO I 15 anni del Centro aiuto alla vita

Il Cav nacque nel 2007 da un’intuizione di don Mario Cipelli

Quindici anni fa, a soli 8 anni era in pericolo di vita e fu il primo caso trattato dall’allora nascente Centro aiuto alla vita di San Colombano, che riuscì a portarlo in Italia e a farlo operare d’urgenza al San Matteo di Pavia. Domenica è tornato a San Colombano da giovane adulto, oggi 23enne, per ringraziare quelle persone sconosciute che si presero cura di lui e sua madre e gli diedero una seconda vita mentre la prima stava per lasciarlo. È solo una delle storie, forse la più commovente, emersa domenica pomeriggio nel corso dei festeggiamenti all’oratorio di San Colombano per i 15 anni di storia del Cav banino.

Formalmente il Centro aiuto alla vita di San Colombano nacque il primo gennaio 2007, per un’intuizione di don Mario Cipelli. L’ha raccontato lui stesso domenica, ricordando come l’idea gli venne nel 2006, mentre era ricoverato in ospedale in condizioni piuttosto serie. Una volta scampato il pericolo, c’era qualcosa che continuava a frullargli in testa: «Fare qualcosa di buono, che potesse restare e aiutare San Colombano». Così prese vita il Cav, appoggiandosi a un gruppo di volontari che già orbitavano (e orbitano tuttora) anche nella Caritas, a partire da Donata Ferrari.

Tra ricordi e commozione, la manifestazione si è svolta nella caratteristica modalità che il Cav ha utilizzato anche negli anni passati per la raccolta fondi e per avvicinare nuove famiglie, con canto, ballo e spettacolo, tutto fatto in casa. Non è mancata la possibilità di ricordare alcuni dei volontari che negli anni si sono susseguiti al Cav, dalla compianta Elena ai 64 anni di matrimonio di Beppe e Zina, i volontari più anziani del gruppo. E poi spazio ai nuovi, Enrico e Antonella, e anche alle famiglie attualmente seguite dal Centro: tre mamme sono salite sul palco a testimoniare la vicinanza e il sostegno ricevuto dal centro. Oggi le famiglie seguite dal Cav sono tra le 30 e le 35.

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