San Colombano, è stata la Provincia di Lodi ad abbattere il ricordo del 22enne morto uscendo di strada

Per l’ente «era abusivo», i genitori: «Se fosse così ci dovevano avvisare, era su un’area privata». La croce ritrovata gettata nel fango

È stata la Provincia di Lodi a rimuovere il cartellone che ricordava il luogo dell’uscita di strada di Michael Magli, il 22enne di San Colombano che perse la vita la notte del 23 settembre quando tornando da Graffignana finì con la sua auto nella roggia al curvone della Porchirola. Il cartellone-denuncia posato dalla famiglia a fine ottobre era sparito venerdì pomeriggio, rimosso senza che nessuno avesse avvisato né la famiglia né la proprietà del terreno. Il cartellone, infatti, non si trovava sul sedime stradale ma su un terreno di un agricoltore di Graffignana. E ora la famiglia vuole andare a fondo della vicenda. «Ci è stato detto che è stato rimosso perché abusivo, senza permessi, ma il cartellone poggiava su un terreno di proprietà privata, ed era lì da fine ottobre – raccontano i familiari -. Ci saremmo aspettati quindi che almeno la proprietà fosse avvisata, non siamo nemmeno sicuri che la rimozione sia stata regolare». Il cartellone era stato posato senza autorizzazioni, ma nessuno ha intimato alla famiglia o alla proprietà del terreno di rimuoverlo. «In ogni caso ci è stata strappata la croce della bara di Michael, che era appesa al cartellone, ed è stata lasciata a terra, un brutto gesto che ci ha ferito. Vedremo se tutto è stato fatto a norma», concludono i familiari. La famiglia di Michael è in dissidio con la Provincia di Lodi anche perché nel punto dell’uscita di strada del giovane non c’erano barriere di protezione (proprio l’accusa riportata sul cartellone rimosso), e ha affidato a un legale gli approfondimenti del caso per valutare un possibile contenzioso con palazzo San Cristoforo.

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