S. Angelo, un blitz nella “terra di nessuno” al Belfuggito

Almeno venti carabinieri di Sant’Angelo e di Lodi hanno passato al setaccio ieri mattina l’area della cascina Belfuggito di Sant’Angelo. Una zona da anni abbandonata al degrado, abitata da una trentina di persone, tutte romene e per la maggior parte con precedenti di polizia, su cui solo pochi giorni fa si era accesa la polemica politica fra maggioranza e opposizione. Al centro, i rifiuti e le carcasse di auto lasciate in strada e all’aperto, e una condizione di delinquenza che pare stia prendendo il sopravvento.

Tutte le abitazioni sono state perquisite, anche con l’aiuto delle unità cinofile arrivate da Milano. Dal comando provinciale dell’Arma non trapela molto sugli esiti del blitz. Nessuno comunque è stato portato in caserma e non ci sono stati arresti, mentre è stata posta sotto sequestro l’area in cui era svolta un’attività di rimessaggio, vendita e acquisto di bancali in legno per evidenti lacune relative alla norme della sicurezza dei lavoratori. L’attività però aveva le autorizzazioni richieste della camera di commercio, e i dipendenti (dopo le sanzioni inflitte nei mesi scorsi per il lavoro nero) regolarmente assunti. «Abbiamo acquisito parecchi elementi su cui lavorare» riferisce il capitano Domenico Sacchetti, comandante della compagnia carabinieri di Lodi. Sul posto anche il maresciallo della stazione di Sant’Angelo Gaetano Carlino.

Per quanto riguarda gli aspetti sanitari, è stata richiesta la presenza degli ispettori dell’ex Asl, mentre i vigili del fuoco di Lodi e del distaccamento di Sant’Angelo erano a disposizione, assieme alla polizia locale.

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