Rifiutopoli Ugoni ora chiede i danni

Angelo Ugoni ha chiesto i danni allo Stato per i 77 giorni trascorsi nel carcere lodigiano di via Cagnola tra l’inizio di marzo e la metà di maggio del 2007, in custodia cautelare per l’accusa di corruzione. Per quell'accusa l’ex comandante della polizia provinciale di Lodi era già stato prosciolto all'esito dell’udienza preliminare, ma aveva dovuto affrontare il processo per quella, “residua”, di abuso d'ufficio, che da sola non avrebbe consentito la carcerazione cautelare, venendo poi assolto, per insufficienza di prove, solo nel marzo scorso, quattro anni dopo l'arresto.

Ora, assistito dall’avvocato Gianluigi Bonifati, Ugoni ha presentato alla corte d’appello di Milano istanza di “riparazione per ingiusta detenzione”, e la decisione è attesa per l’autunno. «Una richiesta che avremmo potuto fare anche prima, dopo il proscioglimento del gup - si limita a confermare l'avvocato - ma abbiamo preferito attendere la conclusione del processo di primo grado».

Per quell’inchiesta, che verteva su presunti favori alla conceria Palladio di Somaglia, l'ex istruttore direttivo della Provincia di Lodi Lucia Fiumberti, accusata a sua volta di aver falsificato firme su una determina per prorogare una concessione allo scarico della conceria, e poi prosciolta dopo 22 giorni a San Vittore, aveva ottenuto 15mila euro di risarcimento e poi ha anche chiesto i danni alla Provincia di Lodi ritenendo di essere stata accusata falsamente da un ex funzionario e da una dipendente dell’ente.

Contro la sentenza che ha assolto Ugoni e limitato la responsabilità dell'ex amministratore Palladio Gianfranco Piovan a una contravvenzione per scarico non autorizzato, la procura generale di Milano intanto ha proposto appello, nelle scorse settimane, ma la data dell'udienza non è stata ancora notificata: mediamente possono passare fino a due anni ma gli ultimi episodi contestati sono del dicembre 2006, e la contravvenzione da 5mila euro (più 8mila di risarcimento alla Provincia) per l’amministratore della conceria si prescrive in 5 anni: questo potrebbe portare a fissare l’udienza in tempi più brevi.

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