Ricorrenza dei defunti con i crisantemi aumentati del 70 per cento

Dopo anni di stop i prezzi di fiori e piante sono balzati alle stelle

Prezzo all’origine in esplosione dopo anni di stop, speculazioni della filiera e anche dei rivenditori finali in occasione delle feste. I prezzi di fiori e piante sono alle stelle, come ben sa chi ha acquistato composizioni in occasione della festività dei Defunti. I dati dell’ente pubblico Ismea - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, riferiti alla terza settimana di ottobre, calcolati come media sui prezzi all’origine, indicano per i crisantemi +71,2 per cento rispetto al prezzo di un anno prima, l’eucalipto +42,2 per cento, le bocche di leone +18,6 per cento, i garofani +16,1 per cento, le gerbere +45,6 per cento, le rose +48,9 per cento. Gli unici prezzi al ribasso sono quelli dei girasoli, -13 per cento, e pochissimi altri sono stabili. I prezzi sono tutti in rialzo anche rispetto alla settimana precedente, con valori più contenuti. Il caso limite è quello dell’Aspidistria, una pianta ornamentale rustica e longeva, dalle foglie sempreverdi: in un anno il suo prezzo è cresciuto del +231,7 per cento. «Sono valori che non mi sorprendono, e che confermo si ritrovano sia per i fiori recisi sia per le piante da vaso o da terra – spiega Fabiano Oldani della Floricoltura Oldani di Lodi -. I prezzi della materia prima sono andati alle stelle, anche se non mi sento di dare interamente la colpa ai produttori. Per anni e anni, in Italia i valori di vendita dei produttori sono rimasti bloccati, questa stagione sono esplosi. Però nella filiera, dal produttore al cliente finale, ci sono tante componenti e in una dinamica di rialzo di prezzi ciascuno ci mette del suo. Qualcosa è giustificato, perché i prezzi dei trasporti sono molto più alti, ma mi pare che ci sia anche una componente speculativa». Di certo ai fioristi nostrani arrivano prodotti dai prezzi molto più alti che in passato. «E a questo punto scatta la libera scelta del vivaista o del fiorista: noi, per esempio, abbiamo deciso di non scaricare questi aumenti tutti di colpo sui clienti finali, anche a costo di rimetterci in marginalità – dice Oldani -. Siamo in attesa di capire l’andamento del mercato. È ovvio poi che per le specie che abbiamo pagato più del doppio o del triplo, un rialzo lo abbiamo dovuto applicare per non lavorare in perdita. Poi purtroppo in occasione delle feste si assiste sempre a un innalzamento dei prezzi. Quella florovivaistica è un’arte, ma proporre prezzi doppi o tripli rispetto al mercato non mi sembra motivato. In questo caso però sono le libere scelte dei rivenditori a fare la differenza».

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