Referendum sulla moschea: 500 firme

L’iniziativa, che ha incassato l’appoggio della Lega,

è stata avviata da un comitato senza simboli politici:

nel fine settimana presidio al mercato e poi a Civesio

Un referendum per chiedere ai cittadini di San Giuliano se vogliono una moschea: la proposta è al centro di una petizione che in tre giorni ha già collezionato 500 firme. L’iniziativa è partita da un comitato promotore che è sceso tra i sangiulianesi per la prima volta con un banchetto presso il mercato di Campoverde sabato mattina: gli organizzatori annunciano di aver raccolto circa 250 adesioni. Il raddoppio non è tardato ad arrivare nel corso di un fine settimana in cui sui social network ha cominciato a circolare la notizia che era possibile sostenere il documento.

In primo piano: la petizione senza simboli politici che il Carroccio si è impegnato, una volta completo di firme, a sottoporre ai voti del consiglio comunale, mediante una mozione. «Si tratta di una proposta - spiega il capogruppo della Lega nord, Michele Rizzi -, che come partito sosteniamo fermamente, mettendoci a disposizione di tutti quei cittadini che chiedono in coro un referendum che dia a ciascuno la possibilità di esprimere la propria opinione rispetto ad un progetto che prevede un luogo di culto su un’area di proprietà pubblica».

E aggiunge: «Non c’è nessuna battaglia contro la moschea, bensì la richiesta di aprire una pagina di democrazia, rispetto ad un tema che ha un oggettivo impatto sulla collettività».

Nel testo del documento viene richiamato lo Statuto comunale, in particolare il passaggio riguardante la procedura per avanzare una proposta referendaria che coinvolga la città. Nel caso in cui l’istanza venisse accolta dalla maggioranza che siede in aula consiliare, tutti gli abitanti del territorio iscritti alle liste elettorali avrebbero diritto ad esprimersi con un “sì” o un “no” in merito alla realizzazione di un nuovo centro culturale islamico. Tutto è partito da una richiesta avanzata in municipio dall’associazione araba Sabil, che gestisce da una decina d’anni un centro di preghiera nel comparto artigianale di Zivido. Recentemente gli stessi esponenti dell’associazione islamica hanno annunciato l’intenzione di presentare pubblicamente il progetto, mettendosi a disposizione per rispondere ad eventuali interrogativi. Ma dall’altra parte della barricata i referenti del comitato promotore, dichiarandosi soddisfatti del risultato ottenuto, si mostrano determinati ad andare avanti con un nuovo banchetto previsto per sabato mattina al mercato, a cui seguirà un altro presidio domenica pomeriggio davanti al centro giovanile di Civesio. Mentre dunque il tema della moschea è tornato ad arroventare il clima sul Internet, in questo tratto di hinterland ha preso quota una campagna che al debutto ha richiamato una pioggia di consensi, rilanciando un tema che tra fine agosto e settembre aveva già creato un clima di scontro politico. Gli sviluppi passeranno a questo punto dal conteggio finale di firme che raggiungeranno i banchi istituzionali con la richiesta che sull’argomento moschea venga data la parola ai cittadini.

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