RAPPORTO GIMBE Contagi: Milano prima tra le province in Italia, poi c’è Lodi

Incidenza del Lodigiano a 1.158 nuovi casi in 7 giorni, nel Milanese a 1.243: le peggiori d’Italia

La Fondazione Gimbe, nata nel 1996 per promuovere anche in Italia una “medicina fondata sulle evidenze scientifiche”, mette Lodi al secondo porto tra le province d’Italia con l’incidenza più elevata di positività al virus che può causare il Covid-19. La triste classifica è relativa al periodo 22-28 dicembre.

Ecco le 45 province d’Italia in cui l’incidenza supera i 500 casi per 100mila abitanti: Milano (1.243), Lodi (1.158), Monza e Brianza (1.023), Varese (907), Perugia (896), Pavia (891), Siena (835), Alessandria (821), Como (817), Terni (812), Imperia (763), Arezzo (739), Firenze (719), Treviso (708), Vicenza (682), Rimini (678), Cuneo (677), Padova (671), Cremona (669), Novara (661), Venezia (658), Biella (653), Verbano-Cusio-Ossola (643), Asti (643), Torino (641), Lecco (608), Verona (602), Bergamo (590), Brescia (586), Aosta (569), Sondrio (550), Trento (546), Massa Carrara (533), Mantova (532), Forlì-Cesena (529), Rovigo (529), Lucca (527), Reggio Emilia (527), La Spezia (525), Ravenna (525), Prato (522), Napoli (521), Trieste (521), Pisa (513) e Rieti (508). Il monitoraggio indipendente della Fondazione rileva inoltre a livello nazionale negli stessi sette giorni 22-28 dicembre 2021, rispetto al periodo 15 - 21 dicembre, un aumento di nuovi casi (320.269 contro 177.257, più 80,7%) e dei decessi (1.024 contro 882, più 16,1%). Lievitano anche i casi attualmente positivi (598.856 contro 384.144, più 55,9%), le persone in isolamento domiciliare (587.622 contro 374.751, più 56,8%), i ricoverati con sintomi (10.089, erano 8.381, più 20,4%) e in terapia intensiva (1.145 contro 1.012, più 13,1%).

Riguardo al quadro, ieri il professor Massimo Galli ha dichiarato: «I dati ci dicono che la variante Omicron sta bucando, per il contagio, la vaccinazione anche triplice - sottolinea - ma per fortuna in una minoranza di casi. E, da quanto comincia a evidenziarsi, buca anche l’immunità naturale conferita da una pregressa infezione». E «c’è qualcosa che evidenzia che la durata della copertura della vaccinazione è limitata più di quanto ritenessimo. Tutto questo credo ci imponga massima prudenza. È il momento della cautela - ribadisce Galli - non delle fughe in avanti, ed è importante puntare sulla copertura vaccinale dei bambini».

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