Quattro famiglie lodigiane pronte ad accogliere i profughi afghani

Intanto sono in arrivo a Dresano una mamma e un papà con i loro due bambini

Afghanistan, 2 famiglie del territorio accoglieranno i primi profughi e altre 2 si sono rese disponibili per fornire viveri e vestiario a chi ne ha bisogno. Una famiglia, invece, è già in arrivo a Dresano, all’interno del progetto Sai (ex Sprar).

L’adesione all’appello di solidarietà lanciato dalla cooperativa il Melograno, che ha sede a Milano, ma che ha tra i suoi esponenti l’ex presidente della provincia di Lodi Mauro Soldati, è stata alta. Ieri mattina, dopo l’annuncio lanciato da Soldati alla Rai, sono arrivate oltre 150 richieste di accoglienze da tutta Italia. Quattro sono arrivate anche dal Lodigiano, mentre è già certo l’arrivo di una famiglia che ha collaborato con la Nato, a Dresano, mamma, papà e due bambini, tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima.

«Come Melograno - spiega Soldati - abbiamo lanciato la campagna “Una stanza per una donna afghana” e messo in moto la macchina per le persone da evacuare e da accogliere. Quello che ci sta a cuore è un’accoglienza diffusa, abbiamo visto, infatti, che l’accoglienza negli hub non funziona». In poche ore sono già arrivate 150 adesioni. «Quattro famiglie si sono fatte vive dal Lodigiano - spiega Soldati -, una da Ospedaletto, una da Pieve, Tavazzano e Borgo San Giovanni. Due hanno messo a disposizione i locali e altri due si sono offerte per donare viveri e vestiario». Il Melograno chiede la disponibilità di locali e appartamenti per l’accoglienza. «Noi forniamo il personale - dice Soldati -, l’educatore e il mediatore culturale, oltre ai generi di prima necessità. Chiediamo, invece, i locali». Il passaggio successivo, sulla «scorta dell’appello lanciato dall’Anci - dice Soldati - è aumentare i posti del Sai (ex Sprar) per arrivare ad accoglienze più diffuse». Soldati è commosso: «È un bel segnale vedere questa risposta da parte della popolazione - dice -, sono segnali che ti fanno stare meglio. Oggi comunichiamo alla prefettura, al Comune di Milano e al servizio centrale che abbiamo queste 150 disponibilità, poi si innesca il meccanismo dell’invio. Ci stanno arrivando richieste di accoglienza da tutta Italia». Chi ha dei locali disponibili può inviare una mail a [email protected].

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