Quarta corsia, la Provincia ha dormito

“Quarta corsia dell’Autosole? Opera inutile“: così titolava l’articolo a firma del Commissario straordinario della Provincia di Lodi Cristiano Devecchi apparso sul “Cittadino” di mercoledì 5 febbraio.Condivido le sue osservazioni. Peccato però che la Provincia di Lodi si sia svegliata troppo tardi. Ma andiamo con ordine.Il progetto della quarta corsia nasce da lontano, ufficialmente gli Enti Locali interessati sono stati coinvolti nei primi mesi del 2011. Il Comune di Lodi Vecchio ha da subito, e pubblicamente (si veda il cittadino del 18 giugno 2011), manifestato le proprie perplessità sull’utilità di ampliare questo tratto stradale, senza un’adeguata compensazione ambientale e viabilistica locale. Alla prima conferenza di VAS, e qui siamo a dicembre 2011, al tavolo convocato dalla Regione vi erano i territori interessati all’intervento rappresentati dalla Provincia di Lodi e dai Comuni di Borgo San Giovanni, Tavazzano e Lodi Vecchio. L’unico Ente che in quella sede ha manifestato la propria contrarietà, ribadendola poi per iscritto con lettera del 16 marzo 2012 è stato il Comune di Lodi Vecchio, da me rappresentato.La posizione di contrarietà assunta dal comune di Lodi Vecchio in merito alla realizzazione della quarta corsia deve essere vista nell’insieme del contesto in cui si inserisce, pur nella consapevolezza che gli Enti Locali non hanno alcun potere decisionale, ma solo consultivo, sul progetto dell’opera. Infatti, il territorio del Comune di Lodi Vecchio è stato tagliato trasversalmente sin dagli anni 50 con la costruzione dell’autostrada A1 alla quale si è affiancata, dal 2008, anche la linea dell’alta velocità.Soprattutto questo secondo intervento ha isolato, di fatto, il collegamento ciclabile e pedonale del centro con la parte Ovest del comune (Gualdane e Fornace) in quanto venivano abbattuti i tre cavalcavia preesistenti. A seguito di ciò sono stati costruiti un cavalcavia, la cui pendenza rende impossibile la scalata a normali ciclisti, ed un sottopasso di fatto interdetto al passaggio pedonale e ciclabile per mancanza di sicurezza, essendo la carreggiata di soli 7 metri senza alcuna tutela dei ciclisti. Inoltre queste innovazioni hanno influito negativamente anche sui collegamenti pubblici; infatti il pullman della linea Milano-Lodi, non avendo il predetto sottopasso sufficiente raggio di curvatura, ha dovuto cambiare tragitto ed oggi non collega più la Cascina Fornace e le cascine Gualdane con la città di Lodi Vecchio.Per ultimo, durante i lavori della linea TAV, sono state realizzate delle opere di mitigazione acustica di cui, non essendo ancora state collaudate, non conosciamo l’effettiva utilità.Appare inoltre opportuno ricordare come il Comune di Lodi Vecchio è chiamato a consumare ulteriore prezioso territorio per l’ampliamento dell’autostrada ed a subire inquinamento di tipo acustico ed ambientale a danno dei propri cittadini, non ricevendo in cambio alcuna utilità diretta né occupazionale per il proprio territorio.Infine si lamentavamo la mancanza di interventi sulla viabilità locale che, inevitabilmente, risentirà di questa nuova attrattività dovuta al potenziamento della rete autostradale. Questa illustrazione dei fatti appare doverosa per comprendere la posizione di cautela che, da sempre, esprime il Comune di Lodi Vecchio.La somma di tutti questi fattori ci hanno convinti ad esporre la nostra contrarietà, perché se è vero un piccolo Ente non può incidere su scelte di carattere nazionale, è altrettanto vero che chi lo amministra deve cercare di tutelare la salute e la qualità della vita dei propri cittadini. Noi non abbiamo chiesto di non realizzare la quarta corsia, abbiamo solo chiesto di realizzarla nel rispetto delle regole minime di tutela dei territori attraversati da quest’opera che, oltretutto, non ne traggono alcun beneficio diretto. Ecco in questa posizione avremmo voluto, quand’era il momento (non ora che tutto è già deciso e finanziato), avere il sostegno della Provincia di Lodi nella cui Giunta provinciale sedeva anche l’attuale Commissario straordinario. Ho sempre ritenuto che alcune battaglie vadano combattute per la sola convinzione di essere nel giusto, pur sapendo di perderle. Questo è quanto ho fatto in questi anni in merito all’ampliamento autostradale. Il vero rammarico è che Lodi Vecchio sia rimasta sola in questa battaglia, senza alcun alleato. Se il territorio provinciale fosse stato unito avremmo potuto porre in essere azioni molto più incisive di quanto abbiamo potuto fare da soli. Ora mi sembra troppo tardi per dei ripensamenti! Cordialmente

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