«Province, erano norme frettolose»

«In questi mesi i presidenti delle Province lombarde non hanno mai operato una battaglia tesa a consolidare propri vantaggi ma, esclusivamente, per garantire il rispetto della Carta costituzionale e, altresì, per privilegiare l’interesse vero dei cittadini e dei territori rispetto a un provvedimento frettoloso dal sapore puramente mediatico – ha dichiarato, oggi, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, a margine della conferenza stampa convocata dopo la pronuncia da parte della Consulta che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme su Province e Città metropolitane contenute sia nel “Decreto Salva Italia” sia nella “Spending review” -. Sono convinto della necessità di modificare l’intera struttura istituzionale del Paese che comprenda non solo le Amministrazioni provinciali ma anche i ministeri, le Regioni, i Comuni, e soprattutto, i 4.500 enti intermedi esistenti. La riforma è ineludibile ma va studiata con chiarezza. Non è possibile attuarla, come invece ci veniva richiesto, senza essere a conoscenza delle funzioni assegnate. Partendo dal presupposto che non tutte le realtà regionali delegano in modo uniforme agli enti intermedi e, infine, senza avere contezza delle risorse. Desidero sottolineare che lo stop della Corte costituzionale non interrompe, però, il processo di costituzione della Città metropolitana. Abbiamo, infatti, la possibilità di lavorare con serietà, con i giusti tempi, ragionando con attenzione sulle funzioni che verranno assegnate al governo metropolitano. Senza anticipare una soluzione prima di avere esaminato nel dettaglio i problemi reali. Se esiste nel Paese un territorio che auspica la creazione del nuovo Ente è proprio il nostro. Fui io, d’altra parte, a sollecitare il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, sulla necessità di lavorare insieme a questo obiettivo con l’unico scopo di migliorare e ottimizzare i servizi a favore dei cittadini. Non è più accettabile buttare fumo negli occhi della nostra comunità. Dobbiamo procedere senza timore nella direzione delle riforme perché dalla scrittura della Carta il mondo è notevolmente mutato. Basti pensare che molte delle nostre competenze nazionali sono, ormai, a livello comunitario. Riflettiamo, dunque, anche velocemente, ma partendo dai contenuti prima di produrre risposte affrettate non in linea con le esigenze dei cittadini. Milano ha, tra l’altro, un appuntamento straordinario, Expo 2015, che impone, a mio parere, di portare alcuni servizi a livello di governo metropolitano».

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