Proteste alle logistiche, arrestati sei leader sindacali

Avrebbero esasperato le lotte di Si Cobas e Usb per tornaconto personale

Otto leader dei sindacati Usb e Si Cobas (quattro italiani e quattro stranieri) risultano indagati dalla Procura di Piacenza a vario titolo per ipotesi che configurano l’associazione a delinquere finalizzata a violenza privata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, sabotaggio, interruzione di pubblico servizio. In sei sono stati arrestati questa mattina, martedì 19 luglio, all’alba, e messi ai domiciliari. “A seguito di un’articolata attività di indagine avviata dalla Digos con la collaborazione della Squadra Mobile della Questura di Piacenza – si fa sapere dalla Questura piacentina -, è stato contestato, anche attraverso intercettazioni telefoniche e riscontri patrimoniali, come, fin dal 2016, dietro lo schermo delle sigle sindacali, gli indagati avessero dato vita a due distinte associazioni per delinquere finalizzate a introitare i proventi derivanti dalle sostanziose conciliazioni lavorative e dal tesseramento dei lavoratori impiegati nel settore della logistica piacentina a seguito dei conflitti che venivano artificiosamente creati dagli stessi. Infatti, dietro i numerosissimi picchettaggi e azioni di protesta apparentemente rivolte alla tutela dei diritti dei lavoratori, si celavano azioni delittuose finalizzate ad aumentare sia il conflitto con la parte datoriale sia tra le opposte sigle sindacali, al fine di aumentare il peso specifico dei rappresentanti sindacali all’interno del settore della logistica per ottenere vantaggi che esulavano dai diritti sindacali apparentemente tutelati. L’indotto economico ricavato serviva inoltre ai vertici dell’organizzazione, oltre che per un diretto guadagno personale, anche per alimentare le figure intermedie dei delegati, da tenere a libro paga del sistema, con la prospettiva di “carriera”. Le singole multinazionali o i datori di lavoro di volta in volta interessati, venivano sottoposti a una condizione di esasperazione che li costringeva ad accettare le richieste economiche che gli venivano fatte”.

Secondo l’accusa, le finalità dell’organizzazione delle proteste andavano quindi oltre le legittime azioni di tutela dei lavoratori. E gli stessi inquirenti sottolineano che Si Cobas e Usb sono realtà riconosciute e impegnate per richiedere garanzie e diritti, mentre gli indagati secondo l’accusa si sarebbero avvalsi delle loro posizioni nei sindacati “per perseguire finalità di carattere strettamente personale”. Alcuni degli arrestati risultano aver guidato anche proteste davanti ad aziende di logistica nel Lodigiano, in particolare a Tavazzano.

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