Proiettile nella posta di Biondino

Proiettili nella posta di Corrado Biondino, uno dei coordinatori Pdl di San Giuliano. Lui sporge denuncia e commenta: «Non credo allo scherzo di pessimo gusto. E gli unici nemici che ho, se ne ho, sono in politica».

Ieri pomeriggio verso le 17, di ritorno dal lavoro all’abitazione di via Toscani 44, il 37enne esponente del Popolo della libertà ha aperto la cassetta delle lettere per controllare. Dentro ci ha trovato un incomprensibile oggetto metallico che ballava fra una bolletta della Genia e a un volantino commerciale. Era un proiettile. Per la precisione un calibro 9 con il numero di identificazione LBC539M34.

Superato lo sgomento Biondino ha chiamato i carabinieri di largo Caduti di Nassirya e ha sporto denuncia con la motivazione di “minaccia aggravata”. E così un nuovo tassello misterioso si aggiunge a una storia non brevissima di intimidazioni nella città lungo la via Emilia. Nessuno però aveva ricevuto proiettili. Le scritte fasciste e razziste sulla sede del Partito democratico, di Sinistra ecologia e Libertà e di alcuni esercizi commerciali gestiti da stranieri sono affare di pochissime settimane fa, e hanno provocato un’ondata di condanna. A luglio ignoti hanno tagliato le gomme all’auto blu del sindaco Alessandro Lorenzano; pochi giorni prima del voto era stato il candidato della Lega nord Stefano Dornetti a subire lo stesso “trattamento” sulla sua macchina. Adesso anche uno dei coordinatori Pdl, nominato l’anno scorso assieme a Maria Grazia Ravara, entra nell’elenco dei raggiunti da avvertimenti.

«La mia prima impressione? Sul piano personale, meno male che la cassetta non l’ha aperta mia moglie. Su altri piani, è brutto vedere la politica scadere a questi livelli - commenta a caldo - ed è brutto pensare che un cittadino possa dire “sono cose normali in politica”. La politica non è questa».

Sospetti? « Se ho dei nemici li ho in politica, visto che la faccio da tanto tempo. Come sia messa San Giuliano lo vediamo tutti. C’è questo passaggio di Genia ad altri gestori, ci sono state le dimissioni di una parte del Cda. Il Pdl si è sentito in dovere di denunciare l’affido diretto dei servizi a Cem. Il momento è decisivo».

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