Processo Uggetti, si va verso l’appello

Udienza fissata per il 30 novembre a Milano, intanto il Comune di Lodi si chiama fuori

Sarà il prossimo 30 novembre il processo d’appello a Milano all’ex sindaco Simone Uggetti, che il 29 novembre 2018 era stato condannato a 10 mesi di reclusione per turbativa d’asta nell’ambito dell’aggiudicazione della gestione delle piscine scoperte di via Ferrabini e del Belgiardino, nel 2016. L’allora sindaco del Pd era stato portato in carcere dalla Finanza il 3 maggio di quell’anno, assieme all’avvocato Cristiano Marini, poi condannato a 8 mesi. Marini all’epoca dei fatti era presidente della società mista Sporting Lodi e lo sbaglio di Uggetti sarebbe stato di informarlo in anticipo dei contenuti del bando di gara. Per il sindaco e l’avvocato, 10 i giorni in cella, seguiti da un periodo ai domiciliari. Erano stati condannati per concorso nel reato anche l’imprenditore Luigi Pasquini e il dirigente comunale Giuseppe Demuro, a 6 mesi, con sospensione condizionale per tutti e quattro e condanna anche a risarcire i danni alla parte civile, in misura però rimessa a un separato giudizio civile.

A chiedere un risarcimento per la gara “pilotata”, ma anche per il danno d’immagine alla città di Lodi, in primo grado, non c’era però il Broletto, che pure lo poteva fare fino alla prima udienza del primo grado. Prima la giunta ancora formalmente guidata dallo stesso Uggetti, che poi si era dimesso, e poi il commissario prefettizio avevano deciso di non costituirsi. Lo aveva fatto invece l’esponente del Movimento 5 Stelle Massimo Casiraghi, come cittadino residente a Lodi che, ai sensi del testo unico sugli enti locali aveva potuto rappresentare la municipalità, e al quale il tribunale ha anche riconosciuto le spese legali. Beneficiario dei danni (se un giorno verranno confermati dalla giustizia civile e quantificati) sarà invece il Comune, non il singolo cittadino che si è costituito.

L’attuale amministrazione comunale a guida Lega, avuta notizia dell’imminente giudizio di appello, ha fatto una valutazione con i propri dirigenti, che hanno però concluso che il Comune non può entrare nel giudizio penale, come parte civile, perché non sarebbe ammissibile ex novo nella fase di secondo grado. Un’eventuale richiesta di risarcimento all’ex sindaco potrebbe essere decisa solo quando il verdetto penale sarà definitivo, e la statuizione civile del primo grado rimarrà anche in caso di prescrizione. A Milano ci sarà comunque Casiraghi, per mantenere un impegno civico e di legalità, con un sapore che non sarà così politico come al processo di primo grado, quando Pd e 5 Stelle non erano alleati al Governo.

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