Prima ondata di caldo, al Nord temperature anche 8 gradi sopra la media

Con l’anticiclone africano Hannibal continua l’emergenza siccità per l’agricoltura

Un campo di alta pressione di matrice sub-tropicale abbraccia gran parte dell’area mediterranea e dell’Europa meridionale, favorendo - sottolineano i meteorologi di meteoexpert.it - un tempo prevalentemente soleggiato anche sull’Italia, in particolare nelle regioni centro-meridionali. La lingua di aria calda associata, che si protende dall’Algeria, ha dato il via ad una fase di temperature oltre la norma, su valori estivi e con i maggiori scostamenti dalla media al Nord, dove l’anomalia è dell’ordine dei 6-8 gradi al di sopra della media stagionale.Proprio sulle regioni settentrionali, tuttavia, assisteremo tra oggi e domani a un parziale indebolimento dell’alta pressione, coincidente con il passaggio della coda meridionale di una perturbazione che alimenterà un po’ di instabilità atmosferica, con effetti che non si limiteranno esclusivamente alla montagna. Prevalenti condizioni di tempo anticiclonico e di un clima caldo per la stagione sembrano, in base alle attuali proiezioni, poter proseguire anche nel corso della prossima settimana.

Con l’arrivo del caldo africano in grande anticipo è allarme siccità per le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia, ma anche per le coltivazioni di grano, altri cereali e foraggi seminate in autunno, e per ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere e assicurare la produzione di cibo Made in Italy alle tavole degli italiani in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei rincari. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’arrivo in Italia dell’anticiclone africano “Hannibal” in un 2022 segnato da precipitazioni quasi dimezzate.La mancanza di acqua - sottolinea la Coldiretti - colpisce i raccolti nazionali in una situazione in cui l’Italia è dipendente dall’estero in molte materie prime e produce appena il 36% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci, il 53% del mais per l’alimentazione delle stalle, il 56% del grano duro per la pasta e il 73% dell’orzo. Con il picco delle temperature - precisa la Coldiretti - manca l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che ne compromette lo sviluppo e la produzione.

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