Piazze “chiuse” nel Lodigiano: niente feste, restano i cenoni

Sarà ancora un San Silvestro diverso fra virus, divieti, controlli e disdette arrivate nei locali

Niente manifestazioni e feste di piazza, no ai veglioni ma sì ai cenoni, contagi e quarantene per contatto che viaggiano però a mille, e un po’ di timore e poca voglia di festeggiare. Sarà un San Silvestro dimesso anche quest’anno, anche se il tentativo di festeggiare il conto alla rovescia non sparisce.

Feste di piazza

Oltre al divieto di feste nei locali pubblici, le manifestazioni di piazza sono vietate dove sia stata emanata una specifica ordinanza del sindaco e dove «implichino assembramenti, anche in spazi aperti». Il Viminale ha emesso una circolare con cui invita le prefetture a intensificare i controlli, soprattutto nelle zone della movida. Non saranno tollerati dunque nemmeno gli assembramenti spontanei, fuori da bar e locali, per esempio. E tutto questo va a braccetto poi con la chiusura tout court delle discoteche e delle sale da ballo.

Feste in casa

Non c’è un divieto esplicito. Dalle autorità sono arrivate semplici raccomandazioni pratiche: è preferibile riunirsi con persone vaccinate, arieggiare spesso i locali, igienizzarsi le mani e non scambiarsi posate e bicchieri. Non c’è un limite al numero degli invitati, ma l’invito è quello di non organizzare veglioni o feste private con tante persone. Le cene in casa spingono anche quest’anno il lavoro delle gastronomie e in generale dei negozi di alimentari.

Ristoranti e locali

Niente veglioni, sono state cancellate diverse iniziative con karaoke o musica dal vivo, ma rimangono i cenoni. Confcommercio prevede un calo del 25 o 30 per cento a livello nazionale. «Anche nel Lodigiano sembra quello l’orientamento, con tante disdette arrivate negli ultimi giorni e nelle ultime ore – dice Isacco Galuzzi, segretario Confcommercio Lodi -. Per assurdo, però, quest’anno ci saranno delle disponibilità di tavoli last minute, un’occasione per chi non avesse ancora deciso dove passare l’ultimo dell’anno».

Qualche difficoltà anche dall’altro lato della barricata: alcuni locali a gestione familiare sono stati costretti alla chiusura per positività, e si faticano a completare gli staff per via dei casi positivi e delle quarantene da contatto, che si sommano a una criticità di lungo periodo nel trovare personale adeguato.

Le regole d’accesso

Il decreto Natale ha introdotto l’obbligo di green pass rafforzato, cioè ottenuto con la vaccinazione o la guarigione da Covid negli ultimi sei mesi, anche per il solo consumo al banco nei bar e ristoranti, oltreché per sedersi ai tavoli. Dunque, non si entra con esito negativo del tampone.

In zona bianca, non vi sono limitazioni al numero di persone sedute allo stesso tavolo, ma il Ministero dell’Interno ha richiesto controlli anche all’interno dei locali per verificare che i ristoranti, passata una certa ora, si trasformino in sale da ballo. Niente trenino dopo il panettone.

Le regole generali

Da ricordare che chi si muove con i mezzi pubblici deve essere dotato di super green pass. Inoltre, è obbligatorio l’uso della mascherina anche all’aperto, e attenzione agli assembramenti anche spontanei: con i maggiori controlli in arrivo, ogni infrazione sarà sanzionata.

Giochi pirici

Molti Comuni hanno emanato ordinanze di divieto di sparare botti nella notte di San Silvestro, e fuochi d’artificio collegati a eventi pubblici ovviamente non ci sono. Rimane la tradizionale corsa ai giochi pirici da parte dei privati. «Si lavora esclusivamente con i privati – dice Gianfranco Bernocco della Pyrodreams di San Colombano, azienda di fuochi d’artificio e spettacoli pirotecnici, con negozio a Vizzolo Predabissi per la vendita al dettaglio -. Il mercato è andato a rilento fino ad inizio settimana, si è svegliato proprio negli ultimissimi giorni a ridosso di San Silvestro, e adesso è vivace. Non è molto, ma almeno si muove qualcosa».n

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