Peschiera, la guerra Falletta-Pisapia

«Non nel mio giardino». Si potrebbe riassumere così la posizione presa dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia e dalla sua giunta in merito alla vicenda del dislocamento dei grossisti cinesi a Peschiera Borromeo.

In una lettera inviata agli amministratori di Peschiera, il sindaco di Milano dice che non è vero, in nessun modo che l’amministrazione comunale abbia offerto denaro ai grossisti cinesi per spostarsi nel capannone del Postalmarket, ma che tali attività però non possono più stare nella Chinatown di Paolo Sarpi. E dunque il problema diventerà di qualcun altro, poco importa di chi.

Il caso era esploso poco prima di Natale quando alcuni cartelli, scritti in mandarino, erano comparsi nei pressi del capannone vuoto dell’ex Postalmarket annunciando l’apertura di un “centro commerciale cinese”.

Un’operazione che aveva gettato il panico nella frazione coinvolta, San Bovio e che comunque era incompatibile con il pgt peschierese che non prevede che quella sia produttiva o commerciale.

Il sindaco Falletta, nei giorni successivi, si era rivolto agli amministratori milanesi facendo appello al loro senso di responsabilità nel gestire il dislocamento delle attività commerciali all’ingrosso. «Se oggi Milano scaricasse su Peschiera il problema e Peschiera lo facesse sui comuni limitrofi, domani sarà un altro sindaco a dover fronteggiare in solitudine un’emergenza che, invece, dovrebbe essere un tema di riflessione comune a tutti noi».

A spaventare Peschiera era soprattutto l’ipotesi che l’assessore al commercio Franco D’Alfonso avesse pensato di incentivare economicamente i grossisti per spostarsi all’ex Postalmarket: «Ho letto sui giornali con grande rammarico una presa di posizione dell’assessore Franco D’Alfonso - aveva scritto Falletta- che ha tentato di spostare un problema che riguarda la gestione oculata del territorio su un piano puramente ideologico».

Accuse che Pisapia e D’Alfonso negano: «Niente di più falso - scrivono -. Semplicemente ho appreso notizie, nei mesi scorsi, dell’interesse di qualche operatore italiano e cinese a investire nei comuni limitrofi a Milano, tra i quali anche Peschiera, nei confronti dei quali sono sempre stato rispettoso dell’autonomia pianificatoria». Nonostante questo, però, da Milano non negano la possibilità che le attività all’ingresso siano dislocate lontano da Paolo Sarpi, anche se ancora non è chiaro dove.

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