Peschiera, i pioppi non si toccano:
i cittadini “adottano” i 240 alberi

La polizia locale rimuove gli striscioni «per salvaguardare l’ambiente»

Lenzuoli e cartelli per salvare dall’abbattimento gli alberi in via Galvani. Si mobilitano quindici cittadini, adottando simbolicamente i 240 pioppi cipressini di Peschiera Borromeo. Gli striscioni realizzati, legati a tronchi e fronde, spariscono però dopo poche ore, rimossi dagli agenti della Polizia locale «per salvaguardare l’ambiente». Le azioni di protesta comunque sortiscono i primi risultati: con una e-mail il vicesindaco Marco Righini ha comunicato lo slittamento dei lavori di taglio a fine agosto per rispettare il periodo di nidificazione della fauna.

«Io voglio vivere e Maria mi sostiene» riportava uno striscione. Lo stesso messaggio si leggeva su quelli di Jacopo, Sara, Paola, Maurizio e di tutti gli altri che, sabato mattina, si sono dati appuntamento in via Galvani per unire il proprio nome a un esemplare della “Bolgheri” peschierese e prenderlo sotto la propria tutela. Un gesto che vuole da una parte tenere alta l’attenzione e dall’altra sostenere l’attività delle promotrici della petizione “Fermiamo l’abbattimento di 240 pioppi cipressini”, giunta a più di 900 firme. «Il problema, in questa situazione, è di metodo e di merito - spiega Maurizio Presutto, l’attivista che ha proposto l’adozione simbolica degli alberi -. Di metodo perché non c’è la volontà da parte dell’amministrazione comunale di convincere la cittadinanza della bontà delle proprie azioni. Di merito - prosegue - perché nell’esempio riportato circa la via Mac Mahon a Milano (durante la videoconferenza di presentazione del progetto ndr), l’agronomo ha sostenuto che la manutenzione non è economicamente vantaggiosa rispetto all’abbattimento. E questa dunque si chiama scelta politica».

Ad ogni modo il municipio ha accolto alcune istanze. Lo hanno comunicato Simonetta Favari e Flavia Rossi (promotrici della petizione) e Giorgio Bianchini (Wwf Sud Milano) durante il sit-in: «Abbiamo ricevuto una e-mail del vicesindaco dove ci informa della sospensione dei lavori per rispettare il periodo di nidificazione. Prendiamo atto della decisione e ci rendiamo disponibili per un incontro dove si valutino soluzioni alternative all’abbattimento».

Ha creato però scompiglio la repentina rimozione degli striscioni già nelle ore pomeridiane di sabato. «Che i manifesti fossero o non fossero autorizzati ha poca importanza - illustra Marco Righini, numero due del municipio -. Ho chiesto alla Polizia locale di toglierli a fine giornata per salvaguardare l’ambiente ed evitare che inquinassero». Alla manifestazione precedente nessuno si sarebbe preoccupato di rimuovere gli striscioni e il vento li avrebbe sradicati dalla loro sede sparpagliandoli in giro.

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