PAULLO Gli orti sociali piacciono alle giovani generazioni

Tra i nuovi assegnatari ci sono anche ventenni e trentenni

Anche i giovani coltivano gli orti comunali. Prendersi cura di uno dei 72 appezzamenti messi a disposizione dal Comune di Paullo, non è più “roba” da capelli d’argento. Anzi: sempre più ventenni (in particolare cittadini tra i 20 e i 30 anni) chiedono di poter mettere a frutto il proprio pollice verde. E, per la prima volta, grazie alle nuove generazioni, sono state esaurite tutte le “particelle” della valle degli orti paullese che si distende lungo il canale Muzza. «Un risultato che ci riempie di orgoglio – commenta l’assessore Alessandro Meazza -. Come amministrazione ci prendiamo il merito di un rinnovamento degli orti, dal punto di vista fisico e anche culturale, aprendoli a tutti». Un percorso che è iniziato nel 2019, quando l’ente ha modificato il regolamento, “allargando” l’accesso alle porzioni presenti nell’area destinata agli ortisti. E, se prima l’“iscrizione” era riservata ai pensionati o, eccezionalmente, anche ai soggetti “fragili”, l’ente ha deciso di destinarli prioritariamente a tali categorie ma di aprire l’assegnazione a tutti i paullesi. «Un’operazione che era nata per rivitalizzare l’area, che era occupata e sfruttata solo parzialmente», dichiara Meazza. Ed in effetti, su 72 appezzamento solo una cinquantina avevano trovato fino a quel momento un “padrone”. «Ho sempre creduto che gli orti fossero un’opportunità e mi sono impegnato a renderli più funzionali e belli, interessando il Comune ad una serie di interventi – aggiunge Meazza -: è stato rifatto il tetto dell’area comune, riattivata la fornitura dell’energia elettrica che era stata staccata, regalato un composter (strumento per creare il compost, ossia il fertilizzante biologico) a ciascun ortista, messo in ordine con il sostegno dei volontari di Paullo Nostra le panchine. Abbiamo creato i presupposti per far sì che i paullesi si interessassero agli orti e per creare una comunità all’interno di quella che è diventata un’area di socialità e di incontro». Una comunità non chiusa, ma aperta ai giovani e alle famiglie che in numero sempre più cospicuo hanno chiesto e ottenuto il loro piccolo spazio da coltivare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA