Parte dal Maffeo Vegio di Lodi la battaglia per tornare a scuola

Ormai la Dad sta stretta a tutti. I ragazzi realizzeranno striscioni le cui foto saranno inviate al «Cittadino»

Parte dal Maffeo Vegio la guerra contro la didattica a distanza. I rappresentanti degli studenti del consiglio d’istituto hanno promosso un’iniziativa di sensibilizzazione per tornare a scuola, in presenza, il prima possibile. L’iniziativa è stata presentata attraverso Instagram e il profilo “Maffeovegiosiamonoi”. L’invito, agli studenti, è di realizzare cartelloni e striscioni, con la scritta: “Voglio tornare a scuola, ma in sicurezza”, o qualcosa del genere. «L’idea di tornare a scuola in presenza - spiega il rappresentante degli studenti Sasha Zanoni - non è stata presa in considerazione a sufficienza, nel nostro paese. Il problema è solo quello dei trasporti. Vorremmo che le aziende dei trasporti garantissero il distanziamento. Per questo stiamo facendo sentire la nostra voce. Noi chiediamo solo di andare a scuola e di poterlo fare in sicurezza». Ad appoggiare l’iniziativa ci sono anche alcuni professori. «Noi abituiamo i ragazzi ad avere un senso critico, a non subire passivamente quello che accade - commenta la professoressa Enrica Gioia -. Senza discriminare chi la pensa diversamente, però c’è una grossa fetta di alunni che si sta mobilitando. Abbiamo iniziato a fare gli scrutini. Alcuni che avevano già un disagio alle spalle o una lingua diversa, hanno avuto un calo». Non sono piaciuti i cambiamenti dell’ultima ora. «La nostra dirigente si era già adoperata per adeguare tutto - spiega la professoressa -, poi, come al solito, le nostre illusioni si sono infrante». «A distanza - commenta Zanoni - le lezioni si riducono, prevalentemente, a dei monologhi. Noi non riusciamo ad avere un’attenzione continua e costante per 6 ore di fila, davanti a uno schermo. A marzo, noi e altri rappresentanti d’istituto di tutta Italia, avevamo realizzato un video nel quale esortavamo gli studenti a non uscire e a rispettare le regole. Magari ora ne faremo un altro per chiedere di tornare a scuola in sicurezza». D’accordo con lui anche la sua compagna Agnese che ha appeso lo striscione alla finestra di casa. «La scuola in presenza è meglio sotto tanti punti di vista - dice - della tenuta dell’attenzione, ma anche per le relazioni sociali». L’invito su Instagram è di realizzare cartelli e striscioni, fare le foto e inviarle al «Cittadino». «Il pericolo sta nei mezzi pubblici - hanno scritto gli alunni rivolgendosi ai compagni -. Il nostro non è uno striscione, stile “ce la faremo” perché non è vero “non ce la facciamo più”. Gli occhi fanno male, la schiena duole, la connessione va e viene, i prof non sempre rispettano gli orari, i compiti sono tanti, gli alunni sono stressati. Quindi, se anche voi la pensate come noi, se anche voi volete farvi sentire, fate questo striscione e mandateci le foto su whatsapp. Noi le faremo avere al Cittadino».

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