OSPEDALE LODI Stipendi ai dipendenti malati: migliaia di euro da restituire

Denuncia del sindacato, si preannuncia una battaglia legale

Sono stati a casa per le terapie salvavita, spesso a causa di tumori, tra 2002 e 2016. Hanno preso lo stipendio intero, in applicazione dell’articolo 11 del contratto dedicato alle patologie gravi che richiedono terapie salvavita. Parliamo di medici, oss, tecnici, amministrativi e infermieri che erano malati. Nel 2017, l’Asst (ex azienda ospedaliera) si è accorta che per l’applicazione di quell’articolo non serviva solo il certificato del medico di famiglia, ma ci voleva anche quello del medico ospedaliero e ha cambiato le regole. Senza mai richiedere indietro i soldi. Cosa che, invece, ha fatto ora, inviando una lettera raccomandata a tutti i dipendenti coinvolti, chiedendo la restituzione della parte dello stipendio che sarebbe stata guadagnata illegittimamente. C’è chi “deve” 6mila euro, chi 35mila, 45mila e persino 75mila. Il tutto attraverso un bonifico entro 15 giorni. «In merito al mancato recupero di somme illegittimamente erogate a titolo di retribuzione al personale, nel periodo 2002-2016 - fa sapere l’Asst -, la direzione precisa di essere stata messa a conoscenza della situazione il 15 marzo 2021 e di non aver potuto fare altro che procedere alla richiesta di recupero delle somme poiché oramai si trattava di atti dovuti non ulteriormente procrastinabili. La vicenda si riferisce a fatti che risalgono a diversi anni addietro, già oggetto di segnalazione alla Procura Regionale della Corte dei conti nel febbraio 2019 da parte della direzione amministrativa, richiamando ritardi e responsabilità di chi era all’epoca competente. L’amministrazione dell’azienda aveva inoltre già completato l’istruttoria e richiesto anche più di un parere legale per accertare l’illegittimità della condotta amministrativa che aveva dato luogo al pagamento di una parte di retribuzioni non dovute. Di conseguenza l’intervento di recupero intrapreso dall’azienda, in quanto pubblica amministrazione, rappresenta solo un atto dovuto, per non incorrere in ulteriori danni, accresciuti dal ritardo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA