Operatore ambulanze muore in servizio

Stroncato da un malore fulminante mentre era in servizio. E’ morto così il «gigante buono» del Predabissi. «La sua è stata una vita al servizio degli altri». L’ospedale di Vizzolo in lutto per la morte del 47enne Sandro Monti Lardo, che da qualche anno viveva a Graffignana nel Lodigiano. Il dramma si è consumato nella notte tra venerdì e sabato quando il 47enne, che prestava servizio in una cooperativa sociale impegnata all’interno dell’ospedale Predabissi di Vizzolo, aveva appena terminato un servizio. «Era appena passata la mezzanotte: Sandro si trovava nella nostra sede di Vizzolo, aveva appena accompagnato a casa un paziente dopo la dialisi - ha raccontato commosso Luca Ferraiuolo, che della Global Care Services (questo il nome della cooperativa) è il coordinatore -. All’improvviso però, proprio mentre stava sistemando i fogli di servizio in attesa della chiamata successiva, è stato colto da un improvviso malore». E così, dopo avergli prestato i primi soccorsi, il collega che in quel momento si trovava con lui ha dato l’allarme alla centrale operativa del 118. A Vizzolo sono quindi accorsi i sanitari della Croce bianca di Melegnano, che l’hanno trasportato con la massima urgenza al Predabissi, dove i medici hanno tentato in tutti i modi di salvargli la vita. «Ma purtroppo non c’è stato nulla da fare - ha spiegato il coordinatore della Gcs -. Dopo pochi minuti, infatti, il suo cuore ha cessato di battere. I funerali sono previsti per domani (oggi, ndr) pomeriggio alle 14 a Cologno Monzese, il suo paese d’origine. Da qualche anno, però, Sandro abitava con la compagna a Graffignana nel Lodigiano». La notizia della sua morte è stata accolta con profondo sgomento all’ospedale Predabissi, dove quella del 47enne era un figura molto popolare. «Qui a Vizzolo lavorava da almeno tre anni, era apprezzato e benvoluto da tutti - ha ricordato Ferraiuolo -. Per via della sua mole imponente, poi, lo chiamavamo “Sandrone”. Anche se in realtà per tutti noi era soprattutto un gigante buono. Quando lo chiamavi, del resto, lui rispondeva immancabilmente «presente». Era sempre disponibile per qualsiasi tipo di servizio. Non a caso era operativo soprattutto di notte».

Al Predabissi il 47enne si occupava dei servizi di trasporto in ambulanza, mansione che svolgeva anche a Milano per il Gaetano Pini. «Ma era impegnato anche nella Protezione civile - ha continuato il responsabile della cooperativa sociale -. Quella del volontariato, del resto, è sempre stata una passione di famiglia. In passato, infatti, il papà è stato presidente dell’Avis di Cologno Monzese. Quella del nostro “Sandrone”, insomma - ha ribadito Ferraiuolo -, è stata davvero una vita impiegata al servizio degli altri».

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