Operai licenziati via telefono:a Lodi stop alle case popolari

Il cantiere si è bloccato lunedì, ma senza una spiegazione. In via Marchi gli operai stavano costruendo 17 case popolari per il comune di Lodi, anche se in questi quattro mesi di lavoro non hanno ancora visto lo stipendio. A lanciare l’allarme su ciò che sta succedendo all’ombra della palazzina è la Cisl: «Fino a venerdì scorso non ci sono stati problemi - spiegano Pietro Polenghi della Filca, insieme al segretario provinciale Cosimo Tortiello -, poi i dipendenti della Terra Costruzioni Srl, l’azienda di Milano che si è aggiudicata l’appalto con un ribasso di oltre il 40 per cento, hanno ricevuto una telefonata nella quale si comunicava il licenziamento, dovuto alla chiusura dell’impresa. Si tratta di una decina di persone che devono ancora percepire lo stipendio. Adesso stiamo facendo tutte le verifiche del caso con il nostro avvocato, inoltre stiamo cercando di contattare l’azienda per chiarire alcuni aspetti, ma sembra impossibile trovare i responsabili. Il comune di Lodi si è dimostrato molto disponibile nei nostri confronti». La Cisl torna alla carica sul problema degli appalti: «Questa vicenda dimostra ancora una volta che se non si sta attenti e si pensa solo a risparmiare, poi si rischia di dover sborsare molti più soldi di quelli previsti per terminare le opere».

Terra Costruzioni Srl si è aggiudicata i lavori per la costruzione dell’edificio in via Marchi nel marzo dell’anno scorso, con un’offerta ribassata del 42 per cento rispetto alla base d’asta. L’importo di aggiudicazione è stato di circa un milione di euro, una cifra che comprende gli oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso e l’Iva al 10 per cento. Il verbale di consegna dei lavori è stato firmato il 23 marzo 2010 e da quel giorno è iniziato il “conto alla rovescia” per la realizzazione delle opere: 512 i giorni a disposizione, con scadenza il 16 agosto 2011.

Palazzo Broletto fino a questo momento ha liquidato all’impresa tre stati di avanzamento lavori: il primo nel giugno 2010 per un importo di 201.599 euro, il secondo nell’ottobre 2010 per 193.711 euro e l’ultimo solo poche settimane fa, il 14 febbraio 2011, per 348.770 euro. Si tratta complessivamente di una somma pari a 744.080 euro, quasi il 73 per cento del totale. Per clausola contrattuale, l’azienda ha dovuto versare a favore del municipio un deposito cauzionale, sotto forma di polizza fidejussoria: 329mila euro, che l’amministrazione può escutere nel caso di inadempienze agli obblighi contrattuali. Il comune di Lodi si è subito attivato per cercare di capire che cosa sia successo e per trovare al più presto una soluzione. Secondo quanto riferito dalla direzione dei lavori, incarico svolto da un tecnico del Broletto, tutto è proceduto regolarmente fino a venerdì scorso, poi, nella giornata di lunedì al cantiere non si è più presentato nessuno. Gli uffici hanno tentato più volte di mettersi in contatto con l’azienda senza successo, fino a quando è partita una comunicazione via fax, nella quale si chiedono informazioni sullo stato dei lavori, per di più in fase già avanzata. Ieri pomeriggio il direttore dei lavori è riuscito a rintracciare telefonicamente uno dei titolari dell’impresa, che non ha fornito spiegazioni sul momentaneo blocco del cantiere e non ha fatto riferimento al licenziamento di dipendenti o a situazioni di crisi aziendale. Per discutere dei problemi è stato fissato un incontro che si terrà lunedì prossimo, al quale parteciperanno l’assessore alle opere pubbliche Enrico Brunetti e il dirigente del settore tecnico Giovanni Ligi.

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