Omicidio a S. Giuliano, preso il killer

(12 gennaio, ore 19) Nuova confessione per Luca Pellitteri, il 25enne siciliano residente da alcuni anni a Caselle Lurani arrestato dai carabinieri di San Donato poche ore dopo l’assassinio a colpi di pistola a San Giuliano Milanese del 38enne Luca Saverio Verrascina: nel pomeriggio ha ripercorso i fatti innanzi al gip di Milano Elisabetta Meyer, ed è apparso sconvolto e pentito per l’accaduto. Un lungo interrogatorio di garanzia dopo il quale i difensori non hanno per ora avanzato istanza di scarcerazione.

(12 gennaio, ore 18) Il cadavere di Saverio Luca Verrascina, il 38enne muratore freddato martedì sera a San Giuliano, è all’ospedale maggiore di Lodi in attesa dell’autopsia che è stata fissata per domani mattina. In stato di fermo come indiziato di omicidio volontario il 25enne Giuseppe Pellitteri, che si sarebbe vendicato per il pestaggio subito giorni prima. A picchiarlo era stato Verrascina, insieme al 27enne J. I., che gli avrebbero dato un avvertimento per debiti di migliaia di euro, soldi che doveva restituire. Quest’ultimo sarà denunciato per lesioni gravi visto che Pellitteri, medicato e operato in ospedale a Vizzolo Predabissi, è stato dimesso con 25 giorni di prognosi per le lesioni subite e ha rischiato anche di perdere la vista.

(12 gennaio, ore 11) Si sarebbe sbarazzato della pistola semiautomantica calibro 22 gettandola nel lago Blu di San Giuliano, poi sarebbe tornato verso casa, a Caselle Lurani, dai suoi due figli e dalla moglie. È questa la ricostruzione fatta dai carabinieri, sulla base delle parole di Giuseppe P., il presunto killer di Saverio Luca Verrascina, che è stato sottoposto a fermo come indiziato di omicidio volontario. Con i sommozzatori è stato dragato il laghetto artificiale, ma dell’arma non ci sarebbe ancora alcuna traccia.

(ore 16, 11 gennaio) L’assassino di Saverio Luca Verrascina è stato individuato. Sottoposto a fermo di indiziato di delitto un giovane operaio italiano 25 enne residente a Caselle Lurani, che ha avuto un litigio all’inizio di gennaio con la vittima. Ci sono volute meno di 24 ore ai carabinieri della tenenza di San Giuliano e ai colleghi del nucleo operativo e radiomobile per individuare il killer dell’artigiano sangiulianese, ma alla fine gli investigatori hanno scavato nel suo passato e hanno scoperto la verità. E in particolare non è passato inosservato un episodio avvenuto proprio prima dell’agguato mortale. La vendetta sarebbe il movente della sparatoria. Gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo, sebbene dalle prime informazioni trapelate a determinare il regolamento di conti sarebbero degli screzi tra i due per debiti contratti dall’assassino.

(ore 14, 11 gennaio) Un uomo di circa 30 anni è stato sottoposto a un lungo interrogatorio d parte dei carabinieri della compagnia di San Donato Milanese e della tenenza di San Giuliano Milanese stamane alla presenza del Pm Giampaolo Melchionna in relazione all’omicidio avvenuto ieri sera a San Giuliano di Saverio Luca Verrascina. Non si esclude nelle prossime ore possa venire sottoposto a fermo di indiziato di reato.

(ore 11.05, 11 gennaio) Le indagini sulla morte di Saverio Luca Verrascina, il muratore ucciso con tre colpi di pistola ieri sera davanti a casa, hanno subito una brusca accelerata. E, già dalle prossime ore ci potrebbero essere i primi significativi sviluppi. Sul movente che ha portato all’“esecuzione armata” gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo, sebbene dalle prime indiscrezioni trapelate a determinare il regolamento di conti prenderebbe sempre più corpo l’ipotesi dei debiti contratti. Non si tratterebbe dunque di uno scambio di persona, o di uno sgarro, come inizialmente era stato ventilato tra i possibili moventi dell’omicidio.

(Ore 23.30, 10 gennaio) Gli hanno sparato in faccia e lo hanno ucciso mentre stava tornando a casa dal lavoro. Non ha avuto scampo un 38enne italiano residente a San Giuliano, Saverio Luca Verrascina, di professione operaio edile a Milano, che è deceduto alle 19.55 al civico 29 di via dei Mille proprio davanti al portone di casa, nello stesso caseggiato dell’officina del cognato. Tre colpi di pistola lo hanno raggiunto alla schiena, alla gamba e al volto. Sotto shock la moglie Adele Izzo, coetanea del marito che ha accusato un malore ed è stata ricoverata all’ospedale di Vizzolo Predabissi, mentre i due figlioletti di 6 e 8 anni che attendevano il papà per la cena stanno bene. Inutili i tentativi di soccorso alla vittima prestati dal personale dell’automedica proveniente dall’ospedale di San Donato e dell’ambulanza inviata dalla Croce Rossa di San Donato. Il luogo del delitto è stato transennato dai carabinieri della tenenza di San Giuliano e del nucleo operativo e radiomobile che si stanno ora occupando dell’omicidio. Forse un regolamento di conti a giudicare dalla scena del delitto che mostra quella che sembra una vera e propria esecuzione con il giovane raggiunto alla schiena e alla gamba forse mentre tenta di fuggire ed aprire il portone della palazzina. Ma potrebbe anche trattarsi del tragico epilogo di una rapina. I carabinieri non hanno trovato bossoli, ma hanno riscontrato sul cadavere i fori dei proiettili che hanno perforato gamba e schiena. Non c’erano segni sul cranio, ma la perdita di sangue e di materia cerebrale, fa ritenere che il colpo fatale del killer sia stato scoccato al volto del poveretto. Spari che provengono da una pistola di piccolo calibro, che i vicini di casa hanno scambiato all’inizio per dei petardi. Poi, invece, affacciandosi alla finestra hanno trovato Verrascina riverso a terra e hanno lanciato l’allarme. L’operaio è incensurato, conosciuto nel quartiere, una traversa di via Brigate Partigiane, nella zona industriale. È descritto come una persona irreprensibile conosciuta come una persona irreprensibile e nell’officina tutti assicurano che mai si sono visti giri strani che possano avvalorare la tesi di un regolamento di conti. “Per tutta la notte – spiega l’assessore alla sicurezza Gennaro Piraina – i carabinieri sorveglieranno la zona. La scientifica sta supportando l’attività investigativa e io ho piena fiducia che si arriverà a fare giustizia. Naturalmente porgo le mie condoglianze alla famiglia, sono desolato di dover piangere un giovane sangiulianese”.

(Ore 21.55, 10 gennaio) Gli hanno sparato in faccia e lo hanno ucciso mentre stava tornano a casa dal lavoro. Non ha avuto scampo un 38enne italiano residente a San Giuliano, Saverio Luca Verrascina, di professione operaio edile, che è deceduto alle 19.55 al civico 29 di via dei Mille proprio davanti al portone di casa. Tre colpi di pistola lo hanno raggiunto alla schiena, alla gamba e al volto. Sotto shock la moglie con il figlioletto che lo attendeva per la cena. Inutili i tentativi di soccorso prestati dal personale dell’automedica proveniente dall’ospedale di San Donato e dell’ambulanza inviata dalla Croce Rossa di San Donato.

(ore 21.45, 10 gennaio) Gli hanno sparato in faccia e lo hanno ucciso. Non ha avuto scampo un 38enne italiano residente a San Giuliano, deceduto alle 19.55 al civico 26 di via dei Mille a San Giuliano. Inutili i tentativi di soccorso prestati dal personale dell’automedica proveniente dall’ospedale di San Donato e dell’ambulanza inviata dalla Croce Rossa di San Donato. Hanno raggiunto il luogo del delitto anche i carabinieri della tenenza di San Giuliano e del nucleo operativo e radiomobile che si stanno ora occupando dell’omicidio.

(Ore 21.15, 10 gennaio) Un uomo è morto a San Giuliano Milanese, per ferite da arma da fuoco. L’uomo, comunica l’Areu, l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza, è un cittadino italiano di 38 anni ed è stato ucciso poco prima delle 21 in via dei Mille. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il 118.

L’assassino di Saverio Luca Verrascina è stato individuato. Sottoposto a fermo di indiziato di delitto un giovane operaio italiano 25 enne residente a Caselle Lurani

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