Nuova tangenziale, i cantieri entro il 2011

Lunedì 7 febbraio Tangenziale Esterna Spa, la società concessionaria per la progettazione, realizzazione e gestione della tangenziale est esterna di Milano, ha reso pubblico il progetto definitivo della nuova infrastruttura autostradale. Martedì prossimo 15 febbraio il progetto sarà ufficialmente presentato alle autorità, alla stampa e ai soggetti interessati.

Tutto questo darà anche l’avvio al procedimento finalizzato alla dichiarazione di pubblica utilità, alla richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale e alla procedura per l’indizione della Conferenza di Servizi. Si tratta di procedure necessarie per giungere all’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipe, prevista entro il prossimo mese di maggio. Dopo tale approvazione sarà possibile avviare i lavori di costruzione dell’infrastruttura, avvio previsto entro la fine del 2011.

Indietro non si torna, dunque.

In questi giorni si infittiscono le critiche e le perplessità su questa opera pubblica che, come abbiamo ripetutamente sottolineato, è destinata a mutare per sempre tutta la fascia di territorio situata tra l’alto Lodigiano e il Sudmilano.

A partire dal 7 febbraio i soggetti interessati dalla procedura e dagli espropri di aree e immobili avranno a disposizione 60 giorni di tempo per presentare le proprie osservazioni. La Cal (Concessioni Autostradali Lombarde Spa) dopo aver effettuato l’istruttoria risponderà a tutte le osservazioni.

Il progetto è su internet

L’intero progetto definitivo, con gli elenchi dei soggetti interessati dagli espropri e i piani particellari sono consultabili presso l’Albo pretorio delle tre Province e dei Comuni interessati e sui siti web di Tangenziale esterna, Regione Lombardia e Cal SpA. Sul sito di Tangenziale esterna (www.tangenziale.esterna.it) sono anche illustrate in dettaglio le modalità di formulazione delle osservazioni.

«A soli due mesi dall’approvazione definitiva della convenzione che regola la concessione della Tangenziale est esterna di Milano, siamo giunti alla pubblicazione del progetto definitivo, - commenta Fabio Terragni, amministratore delegato della Teem - Si tratta di un passaggio fondamentale che dà avvio all’iter che porterà, entro la fine del 2011, all’apertura dei cantieri. A pieno regime nel 2015, la tangenziale esterna è necessaria non solo per migliorare la viabilità nell’area metropolitana milanese ma anche per consentire una piena funzionalità della Brebemi, che si prevede entri in funzione nel 2013. Nel procedere, la società continuerà a impegnarsi per garantire un’informazione completa e trasparente, la migliore integrazione dell’opera nell’ambiente e nel territorio e il contenimento dei costi. Colgo l’occasione per ringraziare tutte le istituzioni che si sono impegnate per il raggiungimento di questo obiettivo: in primo luogo la Provincia di Milano e la Regione Lombardia, ma anche le Province di Monza e Brianza e di Lodi e i 64 Comuni a vario titolo coinvolti».

l’avvio degli espropri

Sul sito www.tangenziale.esterna.it è possibile consultare le planimetrie su fotopiano in scala 1:5.000, le planimetrie del progetto di mitigazione ambientale in scala 1:2.000 e le planimetrie relative ai progetti speciali ambientali in scala 1:1.000. Grazie ad una mappa interattiva, è visualizzabile il tracciato della nuova tangenziale in relazione con il territorio, i luoghi di pregio, i percorsi di mobilità sostenibile e le altre infrastrutture esistenti e in progetto.

Un’apposita sezione fornisce informazioni riguardanti gli espropri: tramite un motore di ricerca, le persone interessate hanno la possibilità di consultare in maniera rapida gli elenchi di nominativi ed i piani particellari, suddivisi per comune di riferimento, nonché di scaricare la documentazione utile per formulare osservazioni o richiedere l’accesso agli atti.

Soprattutto sarà avviata la predisposizione degli incartamenti per gli espropri.

«Il procedimento di esproprio -dichiarano i tecnici - ai sensi del D.P.R. 327/2001 e successive modifiche e integrazioni, prenderà avvio dopo la delibera di approvazione del Progetto Definitivo da parte del Cipe prevista entro luglio 2011, che diverrà efficace dopo la registrazione del provvedimento da parte della Corte dei Conti e la relativa pubblicazione. Dichiarata la pubblica utilità delle aree da espropriare per la realizzazione dell’opera, i proprietari delle aree interessate riceveranno formale comunicazione della data in cui l’atto di approvazione del progetto definitivo è divenuto efficace e, da quel momento, avranno facoltà di prendere visione della documentazione relativa. Iniziata tale fase, si procederà a determinare le indennità e a definire le modalità con cui verranno acquisite le singole aree coinvolte».

Al fine di fornire ulteriore assistenza ai soggetti interessati, è stata anche attivata una linea informazioni (numero di telefono 02.87088428), operativa nei giorni di lunedì e mercoledì, dalle 9.30 alle 12.30, e di martedì e giovedì, dalle 14.30 alle 17. Gli operatori saranno a disposizione per fornire indicazioni, esclusivamente di carattere informativo e non tecnico, riguardo alle modalità di consultazione del progetto.

un’autostrada a tre corsie

La Tangenziale Est Esterna di Milano sarà un’autostrada a pedaggio con tre corsie per senso di marcia, che collegherà l’autostrada A1 (Milano-Napoli) con la A4 (Torino-Trieste), interconnettendosi con la Brebemi. Il tracciato avrà uno sviluppo di 32 km (da Melegnano ad Agrate Brianza) e coinvolgerà 35 Comuni appartenenti alle Province di Milano, Monza e Brianza, Lodi.

Sono previsti 6 svincoli e caselli e nodi di collegamento con la rete del trasporto pubblico esistente ed in progetto (metropolitana linee 2 e 3 e sistema ferroviario regionale - linee S suburbane). Verrà percorsa da un traffico giornaliero stimato di 70.000 veicoli. Oltre all’asse autostradale, saranno previsti importanti interventi sulla viabilità ordinaria di competenza provinciale e comunale, con circa 38 km di opere stradali connesse.

«La nuova tangenziale - dichiarano i progettisti dell’opera - contribuirà ad alleviare le situazioni di congestione quasi permanente che interessano tutta la rete stradale ed autostradale che converge sul nodo milanese (le attuali tangenziali sono infatti percorse, nelle tratte più cariche, da un traffico di circa 170.000 veicoli al giorno) e si inserisce in un quadro più ampio di potenziamento della grande viabilità di Milano e della Lombardia».

L’opera avrà un costo di circa 1.700 milioni di euro, totalmente finanziati da capitali privati, e l’investimento sarà remunerato dalla riscossione dei pedaggi nei 50 anni di durata della concessione. Entro il 2013 si prevede l’apertura al traffico del cosiddetto “Arco Teem”, tratta centrale che mette in connessione Brebemi con le S.P. Rivoltana e Cassanese. L’intera infrastruttura sarà completata entro il 2015.

da tribiano a mulazzano,

da dresano a casalmaiocco

Agli albori dell’ipotesi tangenziale est esterna, più o meno dieci anni fa, i caselli previsti nel quadrante sudmilanese e lodigiano della Tee dovevano essere due. Paullo, a nord della provinciale 415, e Mulazzano, nel punto di aperta campagna all’intersezione dei territori di Dresano, Mulazzano e Tribiano: più o meno a nord-ovest di cascina Virolo, dove passa la roggia Dresana.

Le pressioni delle amministrazioni comunali, le prescrizioni del Cipe (Comitato per la programmazione economica) e infine la lunga mediazione dell’accordo di programma hanno concordato l’abolizione di un intervento così massiccio in uno degli snodi più verdi fra Alto Lodigiano e Parco agricolo Sud Milano. I caselli nella parte “bassa”, iniziale, dei 35 km di autostrada saranno quindi solo due: Paullo appunto, e Vizzolo Predabissi nel triangolo di campagna fra Sordio, Vizzolo e Casalmaiocco.

L’ingresso della Tem nella cosiddetta “area 5” - a grandi linee corrispondente con la zona del melegnanese- avviene dunque in modo abbastanza lineare, scendendo dal quadrante paullese-zelasco dove invece si prospetta un cantiere molto più complesso, come visto nella precedente “tappa”. Fra Mulazzano, o meglio la sua frazione Cassino d’Alberi, e Tribiano l’arrivo della Tem comporterà come opera connessa, intervento di valore locale, il potenziamento della sp 158 che attraversa l’intero bacino comunale di Mulazzano, da Villavesco fino al confine con la municipalità di Tribiano. Ancora in territorio di Mulazzano una sorta di “acrobazia” ingegneristica è riuscita a far correre le sei corsie di autostrada proprio in mezzo alle cascine Virolo e Belpensiero (quest’ultima già frazione di Dresano), in una traiettoria che consegue soprattutto un risultato: Dresano non avrà la fetta più verde del territorio, quella ad est, completamente “immolata” sull’altare della Tem. A Dresano sono stati quasi dieci anni di discussione accanita su eventuali devastazioni legate al tappeto rosso srotolato alla causa di forza maggiore, appunto il passaggio della tangenziale.

L’opera locale chiesta in compenso dalle amministrazioni è una bretella ad est dell’abitato – insomma una variante della sp 159 Sordio/Bettola- con l’obiettivo di “declassare” la stessa Sordio-Bettola ad arteria di interesse prevalentemente locale, evitando fra le altre cose che i flussi di traffico in uscita dalla Teem alla barriera di Vizzolo si riversino sulla Sordio-Bettola nelle inquietanti condizioni in cui è oggi. Tramontata l’ipotesi della “gronda” ovest nel parco dell’Addetta (in pratica, fare la circonvallazione dall’altra parte), la quadratura del cerchio è stata trovata in una bretella “complanare” alla Tee, quindi sempre ad est (ma girando attorno all’abitato: impensabile un doppio “avvitamento” di bretella e autostrada tra Virolo e Belpensiero).

Il complesso quadro di interventi in comune di Dresano si completa con un progetto speciale di tipo agricolo-ambientale, ovvero la rettifica del cavo Marocco che “impatta” direttamente con il corridoio autostradale.

Si procede quindi entrando sotto amministrazione di Casalmaiocco, sempre secondo questa logica di zig-zag fra milanese e lodigiano. Casalmaiocco ha sempre chiesto ai costruttori dell’autostrada tre cose: una “bretellina” a sud del villaggio Madonnina sempre per fluidificare la 159 Sordio-Bettola; il potenziamento della stessa 159 nella tratta Sordio-Casalmaiocco, e infine che la Tem passi “in galleria”, cioè interrata, al rondò delle quattro strade con la 138 Pandina. Ma voci “fuggite” nelle ultime settimane - proprio mentre tutti aspettano il progetto esecutivo - dicono che alla rotonda di Cologno forse sarà viadotto, e non galleria. Con ben altro impatto estetico, anche se si risparmiano soldi. Febbraio si incaricherà con ogni probabilità di rispondere all’interrogativo.

Tra melegnano e lodi

L’ “Area 5” individuata lungo la Tangenziale esterna di Milano è il territorio che raggruppa il maggior numero di comuni coinvolti in prima linea nella questione autostrada: quindici centri abitati, laddove le altre aree (dalla 1 alla 4, da Pessano con Bornago a Tribiano e Zelo Buon Persico), si attestano non oltre le sette amministrazioni “rivierasche” per ogni circondario. L’Area 5 del nuovo corridoio autostradale ha una sorta di perno urbanistico in Melegnano e prevede, rispetto agli altri segmenti in cui è stata frammentata la tangenziale, il maggior numero di opere cosiddette connesse.

Saranno costruite almeno otto strade minori – la maggior parte attorno a Melegnano- più quattro o cinque riqualificazioni di viabilità esistenti. Strade di appoggio locale, strade di supporto, interconnessioni necessarie, ciascuno le chiami come vuole ma in tutti i casi il concetto è quello di sistemi per facilitare il flusso e il deflusso dei veicoli – soprattutto i trasporti merci- sulla tangenziale nascente, che altrimenti andrebbe raggiunta con le provinciali e le statali di oggi (già insufficienti al traffico “normale”, nda). Sono state proprio le opere aggiuntive, la viabilità connessa, il terreno su cui si è giocato il “do ut des”, il paziente metro di scambio fra costruttori e “sponsor” della Tem da un lato (Regione, provincia di Milano, Cal, la stessa tangenziali esterne spa) e sindaci dall’altro.

Sin dal remoto apparire dell’ipotesi tangenziale bis – parliamo di dieci anni fa- i broletti sgranati sul tracciato autostradale si sono detti disposti all’immolazione di mezzo territorio purchè quest’ultima regalasse almeno le opportune compensazioni. Ovvero non aggiungesse all’invasività della Tem stessa la catastrofe di dover accedere all’autostrada con la via Emilia, la Santangiolina, la Sordio-Bettola e altre strade che non si allargano di un metro da cinquanta anni anche se le case e i capannoni non si fermano.

I dieci anni di concertazione (compreso il cruciale accordo di programma del 2007) sono stati necessari proprio a raggiungere quest’equilibrio che pochi giorni fa sembra essersi concretizzato nel progetto definitivo dell’autostrada, attualmente aperto per due mesi a un nuovo giro di osservazioni da parte comunale.

La Tem dunque si farà, ma non si farà lasciando sindaci e polizie locali a disperarsi assediati da masse di camion sulle obsolete strade della zona: è garantita l’evoluzione anche della viabilità “minore”. Osservando l’area 5 da un punto di vista generale si impone anche un’altra osservazione.

L’ingresso di tutto il saliente santangiolino nel discorso Tem ha prodotto lo sbilanciamento – già rilevato in altre puntate di questo speciale – dell’ affare tangenziale più sul piatto lodigiano che su quello milanese. Almeno da un punto di vista numerico e formale nell’area 5 entrano otto municipalità sotto palazzo San Cristoforo contro sette che fanno riferimento a palazzo Isimbardi. La motivazione sta nella riqualificazione della sp17 Melegnano-Sant’Angelo, opera “connessa”. Un intervento che certamente assume aspetti fondamentali rispetto alla mobilità pendolare e commerciale verso il capoluogo lombardo, ma che dall’altro pone i comuni del Santangiolino, già protagonisti da tanta immigrazione uscente dalla prima periferia metropolitana, di fronte a una rinnovata responsabilità di buongoverno di un territorio che la tangenziale esterna, più la provinciale riqualificata, in un certo senso faranno sentire ancora più vicino a Milano.

IL NODO MELEGNANESE

Il tracciato Tem in area 5 non coprirà moltissimi chilometri. Più o meno cinque, accedendo dalla galleria artificiale di Cologno in Casalmaiocco e correndo poi in larga parte nei confini municipali di Vizzolo Predabissi e Cerro al Lambro.

L’intervento strutturale più importante, in questo quadrante dell’autostrada a sei corsie, è sicuramente rappresentato dal casello barriera di Vizzolo Predabissi esattamente al km 29. Il casello, raggiungibile con raccordi sia dalla ss9 Emilia sia ovviamente dall’A1 Autosole, si staglierà nei 500 ettari di terreno che stanno fra Vizzolo, Sordio e Casalmaiocco. Lì si avrà veramente l’impressione che la Tem segni, visivamente, lo spartiacque fra un prima e un poi. Un secondo progetto di grande respiro è lo scavalco in viadotto dell’ex discarica di Montebuono, la collinetta artificiale cresciuta fra gli anni ’80 e l’inizio del nuovo secolo coi rifiuti conferiti da tutta la provincia di Milano. Saranno 150 metri di ponti in acciaio di alta ingegneria, “plananti” dall’altro lato sopra il Lambro e sopra la ferrovia S1 in modo da raccordarsi infine con l’Autostrada del Sole e l’inizio – o la conclusione secondo i punti di vista- della stessa Tem. L’interconnessione fra est esterna e vecchia Autosole (per la quale peraltro è in progetto un allargamento alla quarta corsia indipendente da Tem) è stata decisamente snellita nella lunga fase di lavoro di lima fra idee iniziali e versione definitiva. Se nelle prime cartografie era visibile un pesantissimo “spanciamento” del raccordo Tem-A1 verso est, verso Carpiano e il pavese in altri termini, ora tutto risulta più compattato e addossato alla stessa Autosole (anche per la migrazione del casello da Cerro a Vizzolo).

Ma nuova tangenziale, nel melegnanese, significa in primo luogo fittissima concentrazione di viabilità di connessione e di appoggio. Ecco allora sommariamente, l’elenco degli interventi in programma:

- “bretella” di connessione sp 40- sp 39, ovvero Binasca-Cerca, a nord di Melegnano. Una strada in progetto più o meno da 45 anni, per aggirare il tratto urbano melegnanese della via Emilia, letteralmente paralizzato in certe ore del giorno;

- Bretella sud della Madonnina di Dresano e Casalmaiocco, con innesto sulla sp 138 Pandina;

- Bretella est di Melegnano, ovvero raddoppio della sp 17 Melegnano-Sant’Angelo con una variante più ad est rispetto all’attuale che risulta di fatto inglobata nell’abitato urbano. Il tracciato della variante sp 17, in un primo momento pesantemente spanciato ad est, è stato riavvicinato alla Santangiolina vecchia (destinata a svolgere funzioni urbane)

- “Complanare” alla Tem con funzione di raccordo fra Santangiolina e via Emilia (sp17-ss9). In altri termini, sarà la “bretella sud” di Melegnano con funzione cruciale di permettere l’accesso al casello di Vizzolo senza costringere alla devastante prospettiva di un “giro” completo attorno a Melegnano con sovrapposizione di traffico locale/a larga percorrenza;

Ci sono poi le ricostruzioni di strade, i potenziamenti, le riqualificazioni:

- Ricostruzione della sp 17 Melegnano-Sant’Angelo nella tratta corrispondente a Riozzo. L’attuale tracciato della Santangiolina infatti, scavalcando l’A1 Autosole fra Riozzo e Cerro al Lambro, non potrà essere conservato perché impattante direttamente col tracciato Tem. Il gruppo di impresa che costruirà l’autostrada si è quindi impegnato a “spostare” ad ovest la Santangiolina di qualche decina di metri (per poi reimmetterla nell’attuale), e ad’un’altra opera necessaria data l’impossibilità di fare in modo diverso: la ricostruzione, letteralmente da zero, di una parte del centro sportivo di Riozzo, anch’esso sorto sul corridoio Tem e quindi da abbattere e spostare;

- Potenziamento di tutta la sp 159 Sordio Bettola nell’intero segmento Dresano-Casalmaiocco-Sordio, con previsione di due rotonde nuove (Cologno e ingresso Casalmaiocco)

A questo scenario vanno aggiunti interventi di mitigazione ambientale e costruzione di tratti di pista ciclopedonale, considerati inclusi nella viabilità di sostegno.

le RICADUTE NEL LODIGIANO

L’area 5 significa per il Lodigiano innanzitutto interventi significativi a Sordio. A nord del comune correrà un raccordo Sordio Bettola-Emilia (con immissione nel casello di Vizzolo) anche in questo caso studiato con l’obiettivo di “dirottare”, senza farli entrare nel comune, i mezzi pesanti che prenderanno la nuova tangenziale. Anche il tratto sordiese della ss9 Emilia è al centro di un discorso di potenziamento e riqualificazione, con sistema a rotatoria. Tavazzano con Villavesco, il comune successivo lungo la via Emilia, ha ottenuto la costruzione di un’ampia circonvallazione che spezzi il flusso di traffico, anche pesante, sulla sola statale 9 che attraversa l’abitato. C’è infine come accennato, il discorso del saliente da Sant’Angelo Lodigiano: Salerano, Castiraga Vidardo, Caselle Lurani e Sant’Angelo si aspettano di poter andare a prendere la Tem senza passare per strettoie anacronistiche come quella di Castiraga.

Emanuele Dolcini

(2 - fine. La prima puntata è apparsa sul “Cittadino” di venerdì 4 febbraio)

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