Non serve scoprire l’acqua calda, basta rifarsi allo storico Consorzio

Caro Direttore, ben lungi da me passare per il solito «nostalgico», penso di condividere anche con lei e molti altri colleghi, l’esperienza che è stata quella del Consorzio dei Comuni del Lodigiano, che di fatto ha anticipato la futura Provincia di Lodi che, paradossi della storia, potrebbe essere, con Legge Costituzione (campa cavallo...), essere soppressa. L’allora Consorzio del Lodigiano, i cui componenti venivano eletti in secondo livello, da tutti i Consigli Comunali del Lodigiano, ha lavorato attivamente su tutti i settori previsti dalla Legge Regionale del 1975, che ne prevedeva anche la delega urbanistica. Con un manipolo di bravi dipendenti con alla guida l’amico Segretario Maini, nonché di due o tre collaboratori esterni (tecnici urbanistici e legali), si affrontarono moltissime problematiche del territorio e addirittura si arrivò a stilare il Piano Territoriale Comprensoriale che la Regione Lombardia adottò come esempio di pianificazione urbanistica. Tutto ciò per dire che i nostri politici attuali, di qualsiasi colore o tendenza, non devono spremersi le meningi oltremodo: se e quando dovesse essere soppressa la Provincia, con altro ente intermedio. Non serve scoprire «l’acqua calda istituzionale». Con poche modifiche, e rendendolo tutto attuale, basta rifarsi alla legislazione di metà anni settanta, che già prevedeva questo ente intermedio di raccordo tra comuni e regione.Lei, Caro Direttore, sa perfettamente di cosa stiamo parlando, poiché ha fatto parte con me per lunghi anni, del Direttivo Consortile del Lodigiano; si faccia promotore di raccordare con i politici che ci rappresentano ad ogni livello, una iniziativa propedeutica alla ridefinizione dei nuovi ruoli che potrebbero avere i territori comunali. Un cordiale saluto, e grazie per la sua cortese disponibilità

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