Non era rapina ma una storia di corna

La presunta rapina che sarebbe avvenuta a Lodi la sera del 20 febbraio ai danni di un impiegato 34enne originario di Lodi ma residente a Salerano al Lambro, e continuata a Melegnano con un sequestro di persona, non è mai avvenuta.

Il 34enne aveva riferito ai carabinieri di Melegnano di essere stato abbandonato con la sua autovettura in un campo infangato dopo una rapina iniziata a Lodi, nei pressi del quartiere San Fereolo dove ignoti lo avrebbero fatto salire nella sua stessa macchina o in un’altra (non è chiaro) per poi farlo scendere a Melegnano. Fin dalle prime battute, come riferito anche dalle nostre cronache, il racconto dell’uomo risultava vago ed impreciso.

I successivi approfondimenti svolti in collaborazione tra i carabinieri di Melegnano e di Lodi Vecchio hanno portato l’uomo a confessare che tutto era stato da lui inventato «perché in compagnia di un amante era rimasto impantanato a bordo della sua macchina in un campo fangoso a Melegnano» come recita la nota ufficiale dei carabinieri. Non sapendo come giustificare il ritardo ma anche probabilmente il recupero dell’autovettura da parte del carro attrezzi in quel luogo dove evidentemente non doveva trovarsi il 34enne ha messo in scena il tutto non valutando però le conseguenze, ovvero una denuncia per simulazione di reato oltre al turbamento assolutamente non fondato creato nell’opinione pubblica.

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